“La riforma del canone Rai, contenuta nella legge di stabilità solleva qualche perplessità, soprattutto per ciò che riguarda un tema particolarmente delicato come quello degli arretrati che, qualora fosse confermato, ci vedrà sicuramente impegnati a fianco dei cittadini – con queste parole interviene il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con., Denis Nesci – aspetteremo le prime comunicazioni che la Rai o l’ Agenzia delle Entrate invierà, al fine di valutare le misure da intraprendere a tutela degli utenti”.
La novità introdotta dal governo lascia l’amaro in bocca perché, benché si sia addolcita la pillola prevedendo una riduzione di 13,50 euro dalla tassa sulla detenzioni di apparecchi radiotelevisivi, d’altro canto la lotta all’evasione si è trasformata in una vera e propria caccia alle streghe le quali, metaforicamente parlando, non potranno neanche più lasciare la scopa in soffitta, ma dovranno anzi disfarsene del tutto. Questo infatti è il secondo punto delicato della riforma che ha messo fine alla richiesta di cessazione dell’abbonamento televisivo per suggellamento, ossia la chiusura in apposite confezioni dei dispositivi radiotelevisivi, sigillati da parte dell’Agenzia delle Entrate allo scopo di renderli inservibili. Quindi, se avete conservato gelosamente una tv o una radio vecchia ma funzionante e avete sottoscritto il modulo di richiesta di esenzione, sappiate che, qualora arrivassero i controlli, siete sanzionabili.
Infine, così come previsto dal testo, dal prossimo anno gli italiani non dovranno più effettuare il pagamento con bollettino postale, ma il canone sarà direttamente addebitato sulla bolletta elettrica, la vera grande rivoluzione, con la possibilità inoltre di rateizzare l’importo in 10 mesi, insomma, un aiuto concreto alle famiglie meno abbienti che sicuramente tireranno un sospiro di sollievo, o per lo meno è questo è la reazione che avevano previsto dal Governo.