Cartabellotta: “Difficilmente nei prossimi mesi faremo a meno della mascherina al chiuso. Serve politica più tempestiva nel prendere decisioni”

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Cartabellotta (Gimbe): “Flessione dei nuovi casi giornalieri. Le persone da vaccinare e quelle in attesa della terza dose sono sempre meno ma rallenta la vaccinazione nella fascia 5-11 anni. Difficilmente nei prossimi mesi faremo a meno della mascherina al chiuso”.

 

Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta condotta dal Direttore Gianluca Fabi e Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus.

Cartabellotta si è detto cautamente ottimista anche se in alcune fasce d’età aumentano i contagi: “Stiamo vedendo la flessione dei nuovi casi giornalieri. Intorno al 20 gennaio avevamo circa 180mila casi al giorno e ieri sera invece 140mila. Siamo in una fase discendente  ma ci sono differenze importanti però a livello territoriale e per fasce d’età. Ad esempio, per la fascia 0-9 anni i contagi continuano a crescere. La percentuale di posti letti occupati, seppur molto lentamente, comincia a scendere ma anche qui ci sono delle differenze a seconda del territorio in esame”

C’è un rallentamento nella campagna vaccinale. “Le persone da vaccinare e quelle in attesa della terza dose sono sempre meno. Nella settimana 24-30 gennaio abbiamo somministrato 3 milioni e mezzo di dosi, di cui oltre due milioni e mezzo di booster. Si vede invece un calo nel trend di nuovi vaccinati. Mi preoccupa la fascia 5-11: nelle ultime tre settimane abbiamo fatto 260mila, 172mila e 126mila vaccina. Uno dei motivi di questo calo di nuovi vaccinati è il sistema di gestione della quarantena a scuola a causa della quale molti ragazzi e ragazze, seppur negativi, non possono recarsi a fare il vaccino.  Abbiamo ancora però 7 milioni e mezzo di persone senza dosi e tra questi quasi due milioni sono over 50. Difficilmente nei prossimi mesi faremo a meno della mascherina al chiuso. Serve consapevolezza di stare all’interno di una pandemia. Bisogna abituarsi a momenti in cui serrare le fila ed altri durante i quali sentirsi più liberi. La politica deve essere più tempestiva nel prendere decisioni”.

 

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