Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuta ai microfoni de L’Italia s’è Desta condotta dal Direttore Gianluca Fabi e Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus per fare il punto sulla situazione covid.
“Siamo in piena fase discendente della quarta ondata. Si sta alleggerendo la pressioni sugli ospedali. In area medica avevamo più di 19mila pazienti a metà gennaio, ieri sera ne avevamo 13mila 284. Anche nelle terapie intensive c’è stata un’importante riduzione. A metà gennaio poco avevamo più di 1700 ricoveri, ieri sera 934”.
“La riduzione giornaliera dei casi, siamo a circa 50mila al giorno, è dovuta alla riduzione del numero dei tamponi. Il tasso di positività è praticamente stabile. Non è escluso che nelle prossime settimane si possa vedere un rallentamento dei nuovi casi ma dobbiamo vedere le curve. Vedremo più una fase di appiattimento della curva che di discesa”.
Rallenta invece la campagna vaccinale. “Oggi sappiamo che la copertura vaccinale sul contagio declina rapidamente. Sulla copertura contro la malattia grave, il vaccino consente, dopo 3-4 mesi dal booster, una protezione del 90%. L’EMA ha chiesto, già il 18 gennaio, ai Paesi Euorpei di prendere in considerazione una dose ulteriore per gli immunodepressi. Ad oggi per la popolazione generale non ci sono evidenze scientifiche che dicano che serve la quarta dose”.
“Il numero di prime dosi scende di settimana in settimana. In fascia pediatrica c’è un numero molto elevato di guariti, circa 660mila da meno di 180 giorni che non possono essere vaccinati. La campagna 5-11 non è mai decollata. Questo dipende anche dalle scelte delle Regioni: in Puglia siamo al 43% di ciclo completo, in Provincia di Bolzano e nelle Marche a poco più del 15%. La scelta della Puglia di vaccinare nelle scuole è stata vincente”.
Cartabellotta avverte la politica: “Attenzione a non confondere la necessità di togliere tutte le restrizioni con l’eliminazione di strategie fondamentali per permettere di togliere proprio le limitazioni. Quando si discute di togliere mascherine negli ambienti chiusi oppure, come nel Regno Unito, di non fare più l’isolamento per i positivi, si sbaglia. Il dibattito politico sta andando per la tangente. Le strategie tira e molla rispetto a quelle graduali hanno dimostrato che alla fine creano più problemi he benefici”.