Reggio Calabria – Le vergognose condizioni finanziarie in cui è stata ridotta “Villa Betania”, struttura privata (no-profit) accreditata con il Servizio Sanitario Regionale, stanno mettendo a rischio le coronarie e la pazienza dei lavoratori.
Nonostante le rimesse da parte della committente Azienda Sanitaria Provinciale, il personale vanterà a breve quasi sette mensilità stipendiali. E gli Amministratori cosa fanno?
Pagare i debiti di ieri e di oggi e, quasi quasi, ringraziarli per essere riusciti a concedere anche una mensilità ai lavoratori dipendenti in attesa che avvenga il miracolo della moltiplicazione degli Euro in modo da avere i 400.000 euro necessari per pagare tutti gli stipendi arretrati. Ultimamente, la situazione – anziché migliorare – si è ulteriormente aggravata. E’ davvero incredibile se si pensa che i tanti sacrifici fatti dai lavoratori siano risultati inutili: lavoratori che hanno subito in quest’ultimo anno mobilità, Cassa Integrazione, Contratti
di solidarietà, nella speranza che ci sarebbe stata finalmente una svolta decisiva atta a ripianare definitivamente la situazione debitoria della struttura e con la speranza di avere finalmente lo stipendio garantito alla scadenza delle mensilità.
In una Città normale e in un’Azienda seria questo si sarebbe verificato ma qui avviene l’esatto contrario: dalle quattro mensilità che i dipendenti vantavano lo scorso anno si è passati a sette. Così, qui, anziché migliorare, si peggiora.
Un sit-in dei lavoratori di Villa Betania (ormai giunto alla prima settimana) viene ignorato da tutti.
Le continue richieste di incontro al CDA e alla Presidente dello stesso, per capire i motivi che hanno portato a quest’ulteriore debacle non sembrano interessare a nessuno. A questo punto la domanda che ci poniamo, non può essere altrimenti: ma non è il caso che avendo certificato e dimostrato il loro totale fallimento nella gestione della Struttura questi signori si dimettano in blocco e se ne tornino al loro casolare tranquillo, nel calore del focolare domestico visto l’approssimarsi di una stagione alquanto fredda e dura?
Vorremmo inoltre capire: chi o cosa li trattiene inchiodati alle poltrone che, a loro dire, sono alquanto scomode e rischiose? E’puro volontariato? Durante il sit-in abbiamo notato una ruspa aggirarsi nei paraggi ed abbiamo pensato che, visto che la struttura ormai ha toccato il fondo, forse la si vuole utilizzare per sotterrarla definitivamente con la buona pace e la soddisfazione di “Tanti”?!? Stiano attenti tutti, non si permetterà che venga affossata. Sarà difesa con i denti e con le unghie dai lavoratori che l’hanno portata avanti, migliorata e fatta apprezzare e che la sentono propria.
Aurora Melchi Antonino Cogliandro Francesca Laurendi
(Fp Cgil Rc-Locri) (Cisl Fp Rc) (Uil Fpl Rc)