Cgil su servizio mensa Domanico

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Non è un mistero che negli ultimi tempi le parti sociali siano sempre più impegnate a contrastare il modus operandi di quelle società poco ortodosse che, galvanizzate dai provvedimenti giuslavoristici di paternità renziana, pensano e si illudono di poter fare e disfare la materia dei diritti del lavoro a proprio piacimento e violando le regole di legalità e legittimità.

Ma quando ad ignorare scientemente le disposizioni contrattuali è un’amministrazione comunale viene da chiedersi se non si siano smarriti i principi più  elementari  e costituzionali del confronto democratico.

Parliamo di Domanico, comune a pochi passi da Cosenza, parliamo di un sindaco, l’architetto Bruno Secreti, eletto a maggio del 2014 a primo cittadino di questo paese popolato da 951 anime e parliamo di cinque su lavoratori su sei privati della loro occupazione dopo anni di lavoro. L’oggetto del contendere sono gli  appalti della mensa e trasporto scolastico e vigilanza degli alunni delle scuole di Domanico.

Amaro è stato il 14 settembre, avvio delle attività scolastiche, per questi cinque lavoratori che si sono ritrovati “soppiantati” da altrettanti operatori.

Era già cosa nota a giugno che la società Ada Spadafora, che fino a quel momento era stata titolare dell’appalto del servizio della mensa e del trasporto, non avrebbe proseguito nell’affidamento; era  prevedibile che all’uscita della società Ada Spadafora  l’aggiudicazione del servizio sarebbe andata ad un’altra o più aziende che avrebbero garantito la prosecuzione di quello che è un servizio pubblico essenziale per la collettività di Domanico; era scontato che la Filcams Cgil, che da mesi segue questi lavoratori, chiedesse all’amministrazione comunale, in qualità di ente committente, di monitorare e garantire che le nuove aziende aggiudicatrici assorbissero i lavoratori della società Ada Spadafora, per come previsto dalle regole.

Quello che non ci si aspettava era che tanto il Comune quanto le società che hanno acquisito i servizi avrebbero disatteso con caparbia determinazione l’applicazione di quelle norme contrattuali sull’assorbimento dei lavoratori che il segretario della Filcams Cgil di Cosenza, Annalisa Assunto, ha prontamente posto sul tavolo dell’Ispettorato del lavoro.

“Abbiamo richiesto – dichiara il segretario della Filcams Cgil – all’Ispettorato del lavoro, da sempre organo di tutela e garanzia dei diritti inviolabili dei lavoratori, di verificare ed accertare le nostre legittime rivendicazioni perché confidiamo che ci sia qualcosa che ancora non si lascia alla pratica dell’autodeterminazione: il diritto”.

       

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