“Tagli, nient’altro che tagli. Segno dell’assenza di un progetto-Paese. Da un lato, proclami contro la disoccupazione e per la legalità e, dall’altro, riduzioni lineari di risorse e servizi. Questo – sostiene il consigliere regionale della Cdl Giuseppe Mangialavori – è il modo di procedere del Governo Renzi nel Mezzogiorno ed in particolare in Calabria: regione che paga, oltre tutto, il prezzo di una rappresentanza parlamentare del Pd non in grado di tutelarne bisogni e ragioni. L’indifferenza o le frasi rituali per un’area che tra il 2007 ed il 2013 ha perduto 600 mila posti di lavoro mentre il Nord è rimasto stabile, sono ormai inaccettabili, perché i fatti con cui il Mezzogiorno fa i conti vanno nella direzione di una sua continua penalizzazione. A conferma di tutto ciò, la cancellazione della Prefettura di Vibo Valentia”. Aggiunge Mangialavori: “Sono intervenuto formalmente per rappresentare la gravità dell’atto al ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Sottrarre una presenza dello Stato così decisiva, in un territorio che ha un forte bisogno di affermare la legalità è un gesto semplicemente irresponsabile. Roba da far intervenire il Presidente della Repubblica! L’auspicio – spiega il consigliere regionale – è la revisione di una riforma che, altrimenti, sarà causa, specie per il territorio vibonese, dell’acuirsi di problematiche note e inquietanti. Ho esposto in una missiva inoltrata al Viminale alcune delle ragioni per cui si sta commettendo un errore macroscopico: in primis, e scusate se è poco, il rischio di un sostanziale arretramento nella lotta alla criminalità organizzata, piaga endemica e diffusa su tutto il territorio che di per sé blocca ogni progetto di sviluppo economico e sociale, quando per arginarla si dovrebbe non ridurre ma ampliare e potenziare la presenza dello Stato. In secondo luogo, non meno importante, ho fatto notare che la cancellazione di un’autorevole istituzione come la Prefettura, capace di mediare sulle tante crisi che incombono su scala provinciale: sociali, industriali, lavorative e, di recente, collegate ai fenomeni migratori”. Ancora Mangialavori: “La cancellazione della Prefettura di Vibo Valentia non è solo un danno incommensurabile per il territorio. E’ purtroppo il segno di una reale sottovalutazione dei rischi che la democrazia corre. Specie in questa parte del Sud, dove la partecipazione alla vita pubblica si avvia a diventare un involucro vuoto, caratterizzato dalla rassegnazione e dalla sfiducia dei cittadini nelle istituzioni. Legalità, lavoro, giustizia dovrebbero essere l’impegno imprescindibile dello Stato e delle sue articolazioni, ma la strada che si sta imboccando porta in altre direzioni”.
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