Cinquefrondi, Michele Conia scrive una lettera aperta ai rassegnati

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Ai rassegnati, a chi pensa che non cambi mai nulla e che siamo tutti uguali. Quanti stereotipi in una sola frase. E soprattutto quanta rabbia e quanta indignazione dovrebbe invece suscitare una frase del genere.

Ed il paradosso è che proprio chi si rassegna non permette alcun cambiamento e ci rende tutti uguali. Facile lamentarsi, delegare, troppo semplice l’attivismo da tastiera: ARMIAMOCI E PARTITE! Il verbo cambiare presuppone un’azione, un movimento e chi ha paura di agire resta fermo. E chi resta fermo, si convince che rassegnarsi ed arrendersi allo stato di cose presenti sia il destino di ognuno, decidendo, egoisticamente spesso, anche per chi invece non vuole farlo. Questa letargica accettazione moltiplicata e tramandata ci rende sì tutti uguali. Essere diversi può sembrare un azzardo, un rischio e “chi me lo fa fare” sembra più rassicurante. Pura e comoda ipocrisia. La vita ci offre ogni giorno, attraverso le scelte che facciamo, la possibilità di cambiare ciò che pensiamo non sia giusto. Solo noi abbiamo il potere di scegliere cosa e quando cambiare. “E’ nel momento delle decisioni che si plasma il tuo destino” e di conseguenza aggiungerei , il destino di tutti. Ciò che invece spesso non riusciamo a trovare è proprio la motivazione, già… perché ognuno poi cerca il proprio tornaconto personale, ma spesso non c’è, o almeno non ha effetto immediato. Il cambiamento vero è un investimento che ognuno dovrebbe fare per sé stesso e per gli altri affinchè sia generale e assoluto. Per questo motivo è inaccetabile sentire spesso nella nostra comunità frasi del tipo “tanto non cambierà mai niente, sono/siete tutti uguali”.

Quando invece nella nostra Cinquefrondi ci sono donne e uomini pronti a partecipare e ad offrire le loro esperienze, o persone come quelle che liberamente e volontariamente hanno deciso di aderire a Rinascita per Cinquefrondi che da cinque anni lottano ogni giorno per cambiare questo stato di rassegnazione, con il loro esempio, sempre vivo, sempre attivo, sempre partecipativo. Si può cambiare, se ognuno di noi mette la propria individualità al servizio della propria comunità. Essere diversi per cambiare e cambiare per essere diversi, questo è il futuro…e il FUTURO COMINCIA ADESSO!

Michele Conia

 

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