A seguito del blocco all’ingresso nella Unione Europea di agrumi con il fungicida Guazadina
Coldiretti allerta il servizio fitopatologico regionale e gli uffici igiene degli alimenti delle ASP sui residui di “Guazadina” e chiede controlli serrati per la sicurezza alimentare dei cittadini
La sicurezza alimentare dei cittadini-consumatori deve essere messa sempre al primo posto poiché è il valore aggiunto che valorizza le nostre produzioni agricole ed agroalimentari. Con l’entrata in vigore del Regolamento UE n. 2015/1910 è stato stabilito il nuovo limite massimo di residui per la “guatazina” fissato a 0,05 mg per kilogrammo. Questo significa che non sarà possibile importare in UE agrumi trattati con questo principio attivo che non è consentito nei paesi UE, e che viene utilizzato nei trattamenti post raccolta o fumigante durante il packing; una misura che va nella giusta direzione poiché permette a tutti i produttori di agrumi del mondo di competere nel mercato applicando la stessa normativa. Le nostre produzioni agrumicole, subiscono certamente la concorrenza sleale da parte di paesi terzi ma ancor di più entrano anche sul nostro territorio, attraverso le più strane triangolazioni, agrumi che non rispondono a standard elevati e rappresentano, per appunto, un pericolo per la sicurezza alimentare dei cittadini-consumatori. “I nostri produttori – commenta Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – che notoriamente puntano a standard qualitativi e salutistici elevati, possono confrontarsi ad armi pari evitando un gioco al ribasso che favorisce le importazioni di agrumi dai paesi terzi. Proprio a garanzia dei cittadini e delle nostre produzioni – sollecita – è però necessario che il Regolamento Europeo venga fatto rispettare e per questo è fondamentale che il Servizio Fitopatologico regionale e gli Uffici Igiene e della nutrizione delle ASP, procedano ad effettuare rigorosi e serrati controlli sugli agrumi in entrata nella nostra regione poiché siamo convinti – conclude – che le verifiche e accertamenti possono fare la differenza per dare garanzie ai consumatori ed eliminare tutti quei divari che frenano le nostre imprese non permettendo loro di competere in modo paritetico sui mercati.