La classifica “Bloomberg Global Health Index” su 163 Paesi colloca l’Italia al vertice dei Paesi con la popolazione maggiormente in salute e sana a livello mondiale. Alla conquista del primato mondiale – riferisce Coldiretti – ha contribuito la svolta salutista degli italiani a tavola del 2016 che ha premiato i prodotti base della dieta mediterranea dal +5% del pesce fresco al +2% per la frutta, con una netta inversione di tendenza nei consumi domestici rispetto al passato. “In Calabria abbiamo tutto – spiega Coldiretti – infatti la dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari ha consentito agli italiani – sottolinea la Coldiretti – di conquistare valori record nella longevità con 80,3 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne”. Sul podio del consumo della frutta secondo l’Osservatorio Macfrut al secondo posto ci sono le arance con poco più di 550 mila tonnellate circa il +2% sullo scorso anno, che evidenzia come l’ortaggio più acquistato siano le patate che chiudono il 2016 con un +3% sul 2015. “Arance e patate sono due produzioni principe della Calabria – commenta Molinaro – con cultivar di pregio le prime e con le patate della sila che hanno il riconoscimento comunitario igp. Se finalmente venisse sbloccato l’aumento del contenuto di succo di arance nelle bibite al 20% come previsto dalla legge 30 ottobre 2014, n.161 (legge europea 2013-bis) – prosegue – avremmo tutto da guadagnarci sia per l’economia agricola e agroalimentare che per la salute”. La dieta mediterranea riconosciuta dall’Unesco non è solo alimentazione ma – sostiene la Coldiretti – un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. Valori materiali e immateriali che, non ci stancheremo mai di dirlo, nella nostra Regione riscontriamo e che sono punti di forza notevoli sui quali investire. La dieta mediterranea (da greco diaita, o stile di vita) promuove anche – conclude la Coldiretti – l’interazione sociale, dal momento che i pasti collettivi rappresentano il fondamento di consuetudini sociali ed occasioni di festa.