Aspetto con fervida trepidazione il nuovo Piano Regionale dei rifiuti da parte del Governatore Mario Oliverio e dell’assessore all’ambiente Antonella Rizzo,specie dopo il lancio in pompa magna che entrambi hanno fatto ieri a Catanzaro,parlando di un’investimento di 220 milioni che servirà ad estendere la differenziata in Calabria e portarla al 65%. Peccato che previsioni e percentuali siano molto distanti da quelli annunciati con lauto ottimismo sia da Oliverio che dalla Rizzo non fosse altro che in Calabria la differenziata si è attestata ben al di sotto di quanto avrebbe già dovuto essere, siamo infatti intorno ad uno scarso 18% circa ed i conferimenti di tutti i rifiuti differenziati e non, continuano in discarica. Proprio l’altro giorno la Giunta regionale ha licenziato un Disegno di legge dove è prevista una nuova proroga riguardante la gestione dei rifiuti tutta indirizzata a favore dei privati che gestiscono le discariche calabresi che ci costerà per i prossimi due anni ben 35 milioni di euro e tutto questo per evitare con questa situazione tampone un commissariamento e nel contempo accontentare chi in questo settore ne fa un business. Non esiste infatti alcuna seria programmazione in questo senso da parte della politica regionale e viene sempre disattesa l’unica seria normativa europea in favore del popolo e dei cittadini che è la direttiva 2008/98 che contempla,riguardo al settore rifiuti,la salvaguardia dell’ambiente e della salute dell’uomo e indirizza tutte le politiche di gestione nel trasformare il rifiuto come prodotto e quindi come risorsa economica,mettendo al bando e vietando entro il 2020 discariche e termovalorizzatori. Dunque tale data del 2020 sembra stia arrivando e ci ritroviamo con una Regione come la Calabria che, da che ne dica il Governatore Oliverio, è a forte rischio emergenza e con gravi inadempienze della stessa politica riguardanti il fatto che non sono ancora state bonificate numerose discariche abusive sull’intero territorio, molte delle quali scoperte e denunciate e per le quali il Cipe ha destinato ben 40 milioni di euro.Domando pertanto al Governatore della Regione Calabria ed al suo Assessore all’Ambiente Antonella Rizzo,che fine hanno fatto questi fondi?Esiste una rendicontazione delle spese sostenute? Vorrei ricordare ai cittadini calabresi che siamo sotto procedura d’infrazione europea per il settore dei rifiuti e per tutte queste inadempienze si continuano a pagare bollette salatissime per quanto riguarda la Tari e non per avere un servizio, bensi un effettivo e concreto disagio che tutti possono vedere e toccare con mano. La Calabria esce fuori da un commissariamento durato ben 16 anni che ci è costato la bellezza di quasi due miliardi di euro, molti meno soldi si sarebbero potuti investire nella nostra regione per creare veri sistemi alternativi per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti,quali i sistemi Thor,da sempre proposti da noi di Forza Nuova, ed altri già in attuazione in altre parti d’Italia e d’Europa che trasformano il rifiuto in risorsa economica senza arrecare danno all’ambiente. In Calabria diversamente non esiste alcuna serie e valida programmazione e quanto presentato e spiegato dallo stesso Oliverio e dall’Assessore Rizzo è solo lo specchietto per le allodole dei sindaci che abboccano a tali vacuità e soprattutto sarà un’ulteriore aggravio di spese per i calabresi che si vedranno recapitare nelle loro case nei prossimi anni bollette Tari sempre più alte.
IGOR COLOMBO
PORTAVOCE REGIONALE
FORZA NUOVA CALABRIA