La Guardia di Finanza di Andria ha scoperto una frode sull’olio d’oliva. Con l’operazione denominata “Aliud pro olio”, i finanzieri, in stretta sinergia con il Ministero delle Politiche agricole, e in particolare con l’Ispettorato repressione frodi di Roma e Bari, e con l’ufficio di Bari dell’Agenzia delle dogane, hanno accertato che tre presunte organizzazioni criminali pugliesi si sono avvalse della complicità di imprese che commercializzano olio di oliva in Puglia e in diverse città della Calabria. Il sequestro riguarda anche alcune aziende calabresi. Per tali ragioni sono state eseguite 16 ordinanze di custodia cautelare (di cui 2 in carcere) e il sequestro preventivo di 16 aziende coinvolte nella illecita commercializzazione fraudolenta di olio di oliva.
In particolare, alle imprese che commercializzano l’olio in Puglia e in Calabria era affidato il compito di fornire false fatture attestanti fittizi approvvigionamenti di olio extravergine di oliva prodotto in Italia necessari a legittimare ingenti acquisti di olio proveniente, in realtà, dalla Spagna.
L’olio sequestrato – secondo le indagini della Guardia di Finanza – era miscelato con grassi di diversa natura contenenti fondami ed impurezze imputabili al circuito della raccolta degli oli esausti della ristorazione, nonché di provenienza furtiva, oppure, scortati da documenti di accompagnamento indicanti natura e qualità diversi da quelli reali.