Riceviamo e pubblichiamo
E’ alquanto bizzarro e decisamente ridicolo il comportamento festoso e soddisfatto che il condannato Scopelliti e i suoi seguaci stanno assumendo nel commentare la sentenza delle Sezioni riunite della Corte dei Conti, con la quale è stato accolto il piano di rientro dall’enorme buco finanziario del comune di Reggio Calabria presentato dai Commissari Straordinari.
Premesso che, in un normale paese dell’intero globo, un soggetto condannato a ben sei anni di carcere si nasconderebbe a casa e, certamente, non sarebbe candidato alle elezioni europee, fra l’altro, dal partito del Ministro dell’Interno.
L’aspetto tragi-comico della vicenda è che questi soggetti festeggiano per una sentenza che, in ogni caso, certifica incontrovertibilmente l’esistenza di una tremenda voragine finanziaria nelle casse del comune.
Questo discutibile piano di rientro, voluto a tutti i costi dai Commissari Straordinari guidati dal dr. Chiusolo, i quali non saranno certamente ricordati per atteggiamenti di terzietà nell’azione amministrativa, rappresenta una pesantissima tegola che peserà sulla testa e sulle tasche di tutti i reggini per oltre 20 anni.
Infatti, il popolo di Reggio, per oltre un ventennio, sarà costretto a pagare tariffe con le aliquote al massimo e tributi altissimi, del tutto uguali a quelle dei comuni dissestati, al fine di tentare di far fronte al buco finanziario causato dalle fallimentari giunte comunali di Scopelliti e Arena.
Reggio è oggi la seconda città italiana con la più alta tassazione nei confronti dei cittadini. Pertanto, è stucchevole e offensivo per tutti i reggini, vittime delle male-amministrazioni del “modello Reggio”, assistere a questa penosa pantomima.
La verità è soltanto una; l’unico motivo per cui il condannato Scopelliti & co. festeggiano, è legato al fatto che, grazie al ricorso alle sezioni riunite della Corte dei Conti presentato dai Commissari, è stato evitato il dissesto, e ciò permetterà a tutti quei soggetti protagonisti e responsabili del fallimento politico-amministrativo e della bancarotta etica, morale e finanziaria della città di Reggio Calabria di ricandidarsi poiché non scatteranno le interdizioni dai pubblici uffici.
Di Reggio e dei reggini a questi personaggi non interessa nulla, sono esclusivamente interessati al proprio destino politico. Altro che amore per Reggio…..
Il mancato dissesto, a nostro avviso, non è una buona notizia per i reggini onesti e laboriosi, ma, come noto, a tutto si può dare una giustificazione.
E in questo caso la giustificazione la suggeriamo con un piccolo indovinello.
Il partito del condannato Scopelliti, l’NCD, alle elezioni europee è alleato e ha fatto le liste insieme all’UDC, il partito di Casini, alias vi è uno stretto legame tra NCD e UDC al punto che si parla di fondersi in un’unica formazione politica dopo le europee.
Bene: indovinate chi è il cognato di Casini….?
La soluzione dell’indovinello è semplice e di pubblico dominio.
Registriamo, infine, che è indecente assistere a questo degrado delle Istituzioni, ormai ridotte a questo stato comatoso, nelle quali gli incolpevoli cittadini sono costretti a subire decisioni assurde, indecenti e contro il Bene Comune.
Reggio Calabria, lì 17 maggio 2014
IL SEGRETARIO CITTADINO DEL PdCI DI REGGIO CALABRIA
Ivan Tripodi