Con ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari DDA presso il Tribunale di Reggio Calabria nel dicembre 2017 nell’operazione c.d. “ Narcos” è stata data esecuzione all’applicazione di misure cautelari in carcere per 10 soggetti tra i quali il Pepè Domenico per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, che è da allora detenuto in custodia cautelare presso il carcere di Salerno.
L’avv. Mariangela Borgese, difensore del Pepè, ha proposto articolata istanza alla Corte di Appello di Reggio Calabria, con la quale ha chiesto che il Pepè, -a causa delle condizioni di salute in cui versa che si potrebbero aggravare nel caso in cui egli fosse contagiato dal coronavirus – CODIV -19 ,- fosse assegnato agli arresti domiciliari, in ossequio ai principi sanciti dagli articoli 27 e 32 della Costituzione :”Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato” e “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo” .-
La Corte d’Appello di Reggio Calabria con provvedimento del 24/3/2020, ha concesso gli arresti domiciliari al Pepè ma, al fine di meglio tutelare le esigenze cautelari di tutela della collettività ,con l’utilizzo del c.d. “ braccialetto elettronico” attesa la personalità criminale dell’imputato, come attestata dalla gravità dei reati contestatigli e dalla rilevante gravità della pena inflittagli in primo grado.