Quelli che abbiamo alle spalle sono stati due giorni tremendamente difficili e con il miglioramento delle condizioni metereologiche è possibile osservare , in tutta la loro drammatica consistenza, i danni causati dal maltempo.
La provincia di Reggio Calabria è devastata e nella voce dei tanti agricoltori che abbiamo sentito c’è tutta la preoccupazione e lo sgomento per una raccolta – di olive e bergamotto – che sarà segnata dalla furia temporalesca di questi giorni.
Osservando questa devastazione non possiamo poi non prendere atto dell’inqualificabile inefficienza che ha caratterizzato ogni ragionamento sulla prevenzione del dissesto idrogeologico, con responsabili politici ed amministrativi sempre prodighi di dichiarazioni e mai capaci di produrre risultati visibili, concreti, apprezzabili.
Tanto per fare un esempio, il POR Calabria aveva ed ha una dotazione per l’impiego nel sistema Ambiente di diverse centinaia di milioni di Euro, come sono stati usati, che tipo di programmazione è stata effettuata??
Noi agricoltori ed i cittadini calabresi continuiamo a subire ciclicamente le conseguenze di una classe dirigente inappropriata ed irresponsabile, che ha permesso la cementificazione selvaggia, l’incuria del territorio, la dispersione di risorse che invece sarebbero vitali.
Il conto di questa cattiva amministrazione lo paghiamo sempre noi e – lo ripetiamo – “lo stato di calamità naturale” è solo fumo negli occhi, il comparto Agricolo deve infatti ancora incassare il ristoro dei danni subiti per le emergenze di diversi anni addietro.
Come imprenditori agricoli non possiamo, e soprattutto non vogliamo, vivere di emergenze e di sussidi; vogliamo investire, programmare e pianificare il nostro futuro!
Invece per l’ennesima volta le nostre aziende si ritrovano sommerse dalle acque delle fiumare e da fossi di scolo non mantenuti, e sono anche isolate perché le strade diventano quasi subito impraticabili ed in molti casi spariscono proprio.
Noi rimarremo nelle nostre aziende ed in Calabria, per rimetterci in piedi, per continuare a produrre qualità agricola ed agroalimentare; ora, però, è bene che chi deve faccia la propria parte evitando i sermoni del giorno dopo, lo scarico di responsabilità, le dichiarazioni che a nulla servono, il solito teatrino di facce tristi ed a tratti sgomente davanti ai danni che poi però si trasformano in indifferenza e incapacità.
Giuseppe Barbaro
Presidente Giovani di Confagricoltura – CALABRIA