L’eruzione del vulcano Etna, verificatasi nella giornata di giovedì 03 novembre scorso, ha creato, per via delle condizioni meteorologiche, l’espandersi di ceneri vulcaniche in molte aree agricole della provincia di Reggio Calabria, particolarmente sull’area tirrenica e grecanica, provocando dei danni notevoli al comparto agrumicolo con riflessi negativi per l’intera economia. A lanciare l’allarme è il Presidente della Confagricoltura Reggio Calabria Antonino Lupini, anche in seguito alla segnalazione pervenuta da numerosi agrumicoltori e bergamotticoltori. Il danno più consistente, segnala il Presidente di Confagricoltura, è provocato dalla presenza delle ceneri di tipo cristallino, molte angolose e acuminate, che determinano un trauma di natura meccanica al frutto che si manifesta con la liberazione di oli essenziali alimentando macchie irregolari sulla superficie della buccia. La preoccupazione maggiore è che l’eventuale susseguirsi di condizioni meteoriche di piovosità possono creare ulteriore danno su tutte le specie di agrumi, ed in particolare sulle clementine, che rendono non più commerciabile il prodotto. Questa ulteriore calamità, evidenzia il Presidente Lupini, è ancora più pesante perché coincide con una annata agraria particolarmente favorevole dal punto di vista qualitativo delle produzione e delle condizioni di mercato.
A distanza di un mese dall’alluvione che ha messo in serie difficoltà il settore agricolo – conclude il Presidente degli Imprenditori Agricoli Reggini – questo nuovo evento calamitoso rischia di mettere definitivamente in ginocchio il settore primario della nostra economia. Per questo motivo Confagricoltura chiede alla Provincia di attivarsi per sollecitare la Regione a chiedere al Ministero dell’Agricoltura un immediato intervento a supporto delle imprese colpite dall’insolito evento calamitoso.