Il Consiglio di Stato ha confermato lo scioglimento degli organi elettivi del Comune di San Calogero disposto dal Ministero dell’Interno e dal Consiglio dei Ministri nel febbraio del 2012 per infiltrazioni mafiose.
Il Consiglio di Stato ha così confermato una precedente sentenza del Tar del Lazio dell’aprile 2015 che aveva respinto il ricorso degli ex amministratori del Comune del Vibonese guidati dal sindaco Nicola Brosio, rieletto però primo cittadino nelle ultime amministrative del maggio 2015. Anche per i giudici del Consiglio di Stato lo scioglimento per infiltrazione mafiose dell’ente appare retto da “concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti degli amministratori con la criminalità organizzata e su forme di condizionamento degli stessi”.
Viene poi sottolineato dai giudici amministrativi il rilievo dei rapporti di frequentazione e parentele tra gli amministratori ed esponenti della criminalità, “alcuni di particolare rilevanza, con la contiguità del sindaco ad un pregiudicato e di alcuni amministratori ad ambienti riconducibili alla criminalità organizzata”, oltre a contestati rapporti amicali dello stesso sindaco con l’ex moglie del narcotrafficante internazionale di cocaina Vincenzo Barbieri, ucciso a San Calogero nel marzo 2011. (AGI)