Continuano i servizi di contrasto al fenomeno del caporalato organizzati, su indicazione del Prefetto Michele Di Bari, dalla Questura di Reggio Calabria.
I servizi, che vengono svolti con cadenza settimanale, sin dal 2015, vedono il coinvolgimento e la partecipazione di personale della Polizia di Stato, dei militari dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Metropolitana e di personale dell’Ispettorato del Lavoro.
I controlli riguardano principalmente la Piana di Gioia Tauro e la fascia jonica di questa Provincia ove è maggiormente diffuso il fenomeno del caporalato che vede lo sfruttamento di braccianti, soprattutto extracomunitari, utilizzati per la raccolta o la coltivazione degli agrumi, delle olive e degli ortaggi.
Stamattina, l’attività ha interessato alcune aziende agricole di Oppido Mamertina, San Ferdinando, Rosarno e Terranova Sappo Minulio. Il personale interforze ha proceduto ad una preliminare attività di osservazione e pedinamento dei furgoni con a bordo i cittadini extracomunitari diretti nelle campagne. Successivamente la taskforce ha proceduto al controllo delle ditte proprietarie dei terreni.
Nell’ambito di tali verifiche, in tre delle quattro aziende controllate, è stata accertata la presenza di 8 lavoratori sia italiani che extracomunitari che svolgevano attività senza regolare contratto. Ai titolari delle tre aziende sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a oltre 90.000 euro.
Complessivamente dal 2015, a seguito del controllo di ben 897 aziende, sono state elevate sanzioni amministrative per tre milioni e 822.187 euro per la violazioni della normativa sul lavoro e deferite 88 persone all’Autorità Giudiziaria.
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