Coronavirus, Sileri: “Dati ospedalizzazioni in calo e discesa continuerà con l’avanzare della vaccinazione, per questo programmiamo riaperture. J&J? verosimile che venga messo un limite di età similare a quello di Astrazeneca”

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Coronavirus, Sileri (sottosegr. Salute): “Dati ospedalizzazioni in calo e discesa continuerà con l’avanzare della vaccinazione, per questo programmiamo riaperture per maggio. Avremo probabilmente più contagi in soggetti più giovani, ma dal punto di vista clinico questi contagi possono essere meno significativi. Vaccini? Oltre alle 8 milioni di dosi previste ad aprile ne arriveranno altre. J&J? Auspichiamo che Ema si pronunci presto e che le dosi di J&J vengano sbloccate il prima possibile. E’ verosimile che venga messo un limite di età similare a quello di Astrazeneca. Non credo che questo ostacolerà il processo di vaccinazione. Speranza? Non credo sia il momento di attaccare, ma di stare tutti uniti. Indagine su piano pandemico? Se vi sono responsabilità sono del singolo, se c’è una mela marcia va tolta dal cesto”

 

Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri (M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

 

Sulle riaperture. “Il primo parametro da valtuare è quello delle ospedalizzazioni, i dati mostrano un progressivo, seppur lento, miglioramento nei ricoveri per covid. Questo è dovuto alle restrizioni maggiori durante le precedenti settimane, ma c’è anche la variabile della vaccinazione. Questa combinazione di chiusura e di progressione della vaccinazione sta influendo sui dati delle ospedalizzazioni e questo effetto continuerà a crescere, da metà maggio avremo più dei tre quarti di over 60 protetti. Proteggere queste persone che sono quelle più a rischio significa liberare i nostri ospedali. Questi dati in prospettiva tenderanno a migliorare, ecco perché possiamo programmare riaperture dai primi di maggio. L’r con zero migliora di settimana in settimana. Avremo probabilmente più contagi in soggetti più giovani perché non sono ancora protetti, ma dal punto di vista clinico questi contagi possono essere meno significativi perché un trentenne che si prende il virus verosimilmente non avrà bisogno di essere ricoverato in ospedale”.

 

Sui vaccini. “Oltre alle 8 milioni di dosi previste ad aprile ne arriveranno altre. J&J? Il numero di dosi in arrivo ad aprile è basso, in questo momento poco altereranno il piano vaccinale visto che ne arriveranno di più da Pfizer. E’ chiaro che auspichiamo che Ema si pronunci presto e che le dosi di J&J vengano sbloccate il prima possibile. E’ verosimile che venga messo un limite di età similare a quello di Astrazeneca, visto che le complicanze si sono osservate in soggetti giovani, ma si tratta di complicanze rarissime e sproporzionate rispetto al vantaggio che offre il vaccino, soprattutto per i soggetti sopra i 50-60 anni. Non credo che questo ostacolerà il processo di vaccinazione”.

 

Sugli attacchi a Speranza. “Siamo stati tanto soli in questi mesi, ci sono state sempre critiche. Non credo sia il momento di attaccare, ma di stare tutti uniti. Indagine su piano pandemico? Se vi sono responsabilità, credo siano responsabilità del singolo. Sia Speranza sia io siamo arrivati al Ministero a settembre 2019, il piano pandemico non fatto è qualcosa di antecedente. Si tratta di problemi legati ai tecnici, ai burocrati che spesso ho attaccato, purtroppo a volte c’è una mela marcia che rovina il cesto, basta prenderla e toglierla dal cesto. Se c’è stato un problema su un report che è stato messo e poi tolto è responsabilità del singolo. Il piano pandemico non c’era, adesso c’è, quindi passi in avanti ne abbiamo fatti”.

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