Covid,Cartabellotta: “Prevedibile caos tamponi con 3,8 milioni di lavoratori non vaccinati, impossibile rispondere al fabbisogno”

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Covid, Cartabellotta (Gimbe): “Prevedibile caos tamponi con 3,8 milioni di lavoratori non vaccinati, senza un adeguato potenziamento non è possibile garantire questo tipo di servizio. Prime dose sono aumentate negli ultimi giorni, ma la spinta più immediata e visibile il Green pass l’ha data sui tamponi. Obiettivo 90% vaccinati realistico, ma sul 10% di zoccolo duro no vax è molto difficile intervenire in assenza di un obbligo vaccinale. Picco casi in GB? Dipende dall’allentamento delle misure di sanità pubblica, in questa fase devono essere ancora mantenute”

 

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

 

Sul caos tamponi per il Green pass. “Settimana scorsa avevamo già anticipato che con un numero così elevato di lavoratori senza vaccino (3,8 milioni), non era possibile soddisfare la domanda dei tamponi, nonostante lo sforzo enorme delle farmacie –ha affermato Cartabellotta-. E’ evidente che la quantità di persone e la frequenza, senza un adeguato potenziamento, non si è in grado di garantire questo tipo di servizio. La spinta più immediata e visibile il Green pass l’ha data sui tamponi. Le prime dosi di vaccino sono aumentate negli ultimi giorni, bisognerà vedere quanti altri si convinceranno sull’effettuare il vaccino”.

 

Sull’obiettivo copertura vaccinale al 90%. “Nella popolazione vaccinabile l’obiettivo è realistico, ma credo sia difficile andare oltre a quella percentuale senza introdurre l’obbligo. Tutte le persone indecise credo si stiano convincendo, poi c’è uno zoccolo duro stimabile al 10% su cui è molto difficile intervenire in assenza di un obbligo vaccinale”.

 

Sul picco dei casi in Gran Bretagna. “La GB è partita tra le prime con la campagna vaccinale, ma a un certo punto ha allentato tutte le misure e in questa fase della pandemia, nonostante la copertura vaccinale, non si possono abbandonare le misure di sanità pubblica. Noi tutto quello che abbiamo riaperto dal 25 aprile non lo abbiamo più richiuso grazie al fatto che, al fianco della progressiva vaccinazione, abbiamo mantenuto le misure di sanità pubblica”.

 

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