È rovente non solo l’emergenza sanitaria, arrivata da giorni all’acme in tutto il globo, ma anche quella economico-sociale. Tante persone infatti versano in condizioni di indigenza e incapienza economica. Soprattutto l’Europa, la quale nonostante i molteplici tentativi di mediazione non riesce a trovare una concordanza, essendoci in atto una vera e propria polemica infinita, oramai da anni fra i paesi rigoristi del Nord e quelli con volizione di una politica maggiormente espansionistica del Sud. O si fa ora l’Europa o non si fa più, si sarebbe detto un tempo. Già perché l’Europa che avrebbero voluto i padri fondatori De Gasperi, Adenauer, Schuman e Spinelli non è certo quella delle litigiosità in tempi di crisi. Un vero e proprio esame da non fallire, altrimenti l’Europa si troverà ancora una volta ignava e frammentata al proprio interno. E inconsistente a livello internazionale più di quanto non lo sia già adesso. È giunto il momento opportuno di agire, senza mezze misure ora o mai più. E non è tempo di captatio benevolentiae o accordicchi, ma di vere azioni politiche per il bene di tutti, altrimenti l’Europa rischia seriamente di sparire.
Francesco Grossi