Da Gioia Tauro al Foro Italico di Roma per ricevere il prestigioso Premio Agol Giovani Comunicatori, che lo incorona giovane promessa nel mondo della comunicazione italiana. È la storia di Arturo De Maio, studente universitario di 21 anni, che è arrivato primo nella categoria “studenti universitari” al concorso organizzato dall’Associazione Giovani Opinion Leader (network di giovani professionisti under 40), al quale ha partecipato con un progetto per la sezione “Advertising”. Alla prima edizione del concorso – organizzato con la collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Federazione Relazione Pubbliche Italiana, di Manager Italiane di prestigiose aziende partner – hanno partecipato centinaia di studenti universitari e giovani professionisti provenienti da tutta Italia, che si sono sfidati nella realizzazione di un progetto inerente a diverse aree tematiche, fra le quali quella “pubblicitaria” in cui il giovane studente gioiese è arrivato primo. Arturo De Maio vive a Gioia Tauro e studia “Comunicazione, media e pubblicità” all’Università Telematica Internazionale Uninettuno. La grande passione per il mondo della comunicazione e della pubblicità lo ha spinto a partecipare al contest di Agol, per il quale ha realizzato una campagna pubblicitaria multimediale. Il suo progetto ha convinto la giuria e così il giovane studente di Gioia Tauro – lo scorso 16 luglio al Foro Italico di Roma – si è portato a casa due importanti premi, seguiti da un riconoscimento a sorpresa davvero speciale. Una grande soddisfazione che è solo il primo dei traguardi di un percorso professionale che promette molto bene. Ecco come Arturo De Maio racconta la sua esperienza.
Un traguardo così prestigioso significa molto per un ragazzo giovanissimo come te, uno slancio di ottimismo per guardare al futuro con il sorriso. Com’è partita questa esperienza? Cosa ti ha spinto a partecipare?
Ho scoperto il “Primo Premio Agol” su internet, ed ha subito attirato la mia attenzione. La possibilità di cimentarsi in un progetto reale per una grande realtà, confrontarsi con colleghi di tutta Italia ed essere valutati da un comitato scientifico importante rendono quella del Premio Agol un’esperienza unica e preziosa. Impossibile non partecipare.
Tu hai partecipato nella categoria “studenti universitari” per la sezione “advertising”, realizzando una campagna pubblicitaria per l’Agi. Che progetto hai presentato? In cosa consisteva?
Il briefing era abbastanza chiaro: realizzare una campagna multimediale a supporto del rebranding del sito agi.it sviluppata per generare awareness e traffic building. Analizzando l’identità Agi ho estrapolato le caratteristiche fondamentali, facendole diventare concept della campagna. L’obiettivo era quindi rendere più chiara possibile l’identità Agi, fornendo agli utenti l’impulso necessario affinché visitassero il sito, scegliendo di fatto il “prodotto Agi”.
Quali sono i premi che hai vinto?
I premi previsti dal concorso sono due: un master universitario in una delle prestigiose università partner (tra cui IULM, LUISS, Università Cattolica del Sacro Cuore), e uno stage in una delle grandi aziende che hanno supportato l’evento (tra cui Lottomatica, Edison, Agi, Coca Cola). Ma un terzo premio inaspettato è arrivato direttamente dall’AD di Agi, Gianni di Giovanni. Quest’ultimo é rimasto colpito dal progetto al punto da propormi (finiti i miei studi) di raggiungerlo a Roma e discutere di un’eventuale possibilità di lavoro. Probabilmente, il miglior premio che potessi ricevere.
E i tuoi progetti futuri?
Intanto completare la prima fase di studi, così da avere più tempo da dedicare al lavoro. Ho lasciato una “posizione semi-aperta” a Torino (dopo uno stage), e ora c’è Agi a Roma. Ma avrei un altro progetto in mente: riuscire a diffondere anche qui, in Calabria, la consapevolezza che la comunicazione è un aspetto fondamentale per ogni impresa. In realtà ci ho già provato – con scarsi risultati -, ma non demordo.
La tua esperienza dà prova dei risultati che si possono ottenere se si mettono in campo passione e dedizione, al di là del posto in cui nasci e delle possibilità professionali che questo ti può offrire. Un consiglio ai giovani studenti come te?
Una serie di consigli. Il primo: mettersi in gioco, non precludersi alcuna opportunità. Sono poche e vanno colte al volo. Il secondo: rimanere focalizzati. Credere in ciò che si fa e continuare su quella strada. Il terzo: essere pronti a cambiare aria, anche per brevi periodi. L’esperienza “altrove” ripaga. Lo stage a Torino, per esempio, mi ha fornito le competenze necessarie ad affrontare questo concorso.
RAFFAELLA CARUSO