Da Gioia Tauro al Giffoni Film Festival, per raccontare la propria città attraverso una pellicola. Saranno presenti al celebre concorso cinematografico giovanile, che si svolge ogni anno a luglio nella città campana, i ventuno ragazzi che frequentano l’istituto tecnico “Severi” che hanno preso parte al progetto “Io sono qui”, nato in seno al festival da una collaborazione fra il Garante per l’infanzia e l’adolescenza per il Piano azione giovani sicurezza e legalità, il Ministero dell’Interno, il Polo Qualità di Napoli, VisionAir e l’Associazione italiana maestri cattolici.
Gli studenti di Gioia Tauro si stanno impegnando da alcuni mesi nella realizzazione di un cortometraggio che racconta la loro terra, vista da diverse angolazioni, colta nei suoi molteplici aspetti: dalle sue grandi qualità ad alcune difficili situazioni sociali ed economiche. Attraverso le immagini e le parole, le persone e i paesaggi, la città di Gioia Tauro viene osservata e raccontata con una speciale lente d’ingrandimento: quella degli occhi e delle impressioni di ventuno giovani che vivono nella Piana. Il progetto fa parte di un’iniziativa volta ad arginare la dispersione scolastica con la diffusione dei valori di legalità e di partecipazione attiva, che coinvolge Calabria, Campania, Sicilia e Puglia, con due scuole per regione. Per la Calabria sono stati scelti il “Severi” e un liceo di Cosenza.
Il cortometraggio unisce lo stile cinematografico al taglio giornalistico, con interviste ed inchieste, ideate e curate dagli stessi studenti, con l’aiuto dei tre esperti registi e produttori Simone Varano, Luigi Galluccio e Antonio Giudice, ed affiancati dai docenti tutor Anna Maria Foti e Luigi Pirillo. «Il titolo del cortometraggio che i ragazzi presenteranno al Giffoni Film Festival è in via di definizione, ma il nome del progetto, “Io sono qui”, lancia un chiaro messaggio – spiega l’insegnante Foti – e cioè “qui mi trovo, questa è la mia terra, qui voglio crescere e questo è ciò che voglio cambiare”».
Dopo un’attenta analisi del territorio, i ragazzi, insieme agli esperti, hanno proceduto alla scrittura della sceneggiatura e alle riprese, delle quali sono in corso i montaggi definitivi. Giorni e giorni di lavoro per cercare le condizioni migliori di ripresa, anche nelle ore notturne, e per rendere nella pellicola la più fedele immagine di Gioia Tauro. I giovani studenti sono stati attori, reporter, produttori e registi del cortometraggio, nel quale hanno messo un po’ di sé stessi e dal quale hanno anche ricevuto tanto, in termini di nozioni tecniche e professionali e soprattutto di crescita umana.
«Questa esperienza ci ha fatto crescere moltissimo a livello umano ed emotivo, perché abbiamo ricevuto insegnamenti e rimproveri che ci hanno spronato», dicono Adriana Fedele e Sara Mardecheo. «Il progetto “Io sono qui” ci ha aiutato a vedere Gioia Tauro sotto aspetti diversi dai soliti, perchè abbiamo visto da vicino ed approfondito le più svariate situazioni e questioni», spiega invece Valeria Miano. L’esperienza del cortometraggio ha aiutato i ragazzi anche a conoscere meglio sé stessi e a smorzare i difetti: «questi mesi di attività hanno cambiato anche il nostro modo di fare, perché chi era più impulsivo ha imparato ad abbassare i toni e a non imporsi, e così a rispettare gli altri», dice invece Giuseppe Bruno. Anche Giuseppe Sturniolo ha sottolineato questo aspetto: «questa esperienza ci ha insegnato a fare squadra e a rispettare il compito e il lavoro di tutti, perché se sbaglia uno sbagliano tutti, se vince uno vincono tutti». I ventuno ragazzi sono pronti per partire: il Giffoni Film Festival li attende.
RAFFAELLA CARUSO