In questi giorni stiamo assistendo alla triste vicenda della signora Fouzia Bouzlaf, una madre con due figlie a carico che da ormai troppo tempo attende che il comune di Reggio Calabria le riconosca il suo diritto ad avere un alloggio popolare e che, nel frattempo, ha uno sfratto esecutivo in corso che la costringerà, tra poco meno di una settimana, a lasciare la casa in cui vive senza alcuna sicurezza per l’immediato futuro suo e delle sue figlie, una delle quali affetta da autismo. Come se la vicenda non fosse già abbastanza triste ci si mette pure la burocrazia dello Stato Italiano che da un lato, con il TAR, ha sanzionato il comune di Reggio Calabria disponendo che venga assegnato un alloggio alla signora Bouzlaf dall’altro, invece, il comune stesso fa ricorso contro tale decisione adducendo come motivazione l’assenza di alloggi popolari da assegnare alla signora Bouzlaf. Tralasciando l’atteggiamento di Palazzo S. Giorgio, vorrei contribuire al dibattito pubblico in corso sulla vicenda apportando una proposta che altrove, in Italia, è già stata praticata con successo. Considerato che il comune dichiara di non aver alloggi popolari disponibili da assegnare alla signora Fouzia perché, allora, non le affida un bene confiscato alla ndrangheta? L’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata e destinati ad alloggi popolari è una realtà che in Liguria e Lombardia, per fare due esempi, conoscono ormai da tempo. Nella città che ospita la sede dell’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata credo che tale provvedimento possa essere una frontiera da perseguire per migliorare le politiche di comunità nella nostra città. Il caso di Fouzia Bouzlaf è la storia di molti cittadini, italiani e stranieri, che vivono in condizioni drammatiche ogni istante della loro giornata e se questa situazione ancora non è esplosa, creando una vera e propria emergenza sociale, è perché a Reggio esiste un tessuto associativo che si prende cura di queste persone e arriva là dove la politica e lo stato non riescono molto spesso ad arrivare. E’ a loro, a nome di tutti i giovani democratici, che sento di dire grazie per l’impegno che ci mettono ogni giorno.
Daniele Quartuccio
Resp. Politiche Sociali, associazionismo e Terzo Settore
Giovani Democratici Reggio Cal