DECRETO RISTORI
Il decreto Ristori è arrivato in piena notte in Gazzetta ed è già entrato in vigore.
Molte le misure previste che per le coperture avranno anche l’effetto di aumentare dal 10,5 al 10,7% il deficit che l’Italia stima di raggiungere quest’anno, rimanendo comunque sotto il 10,8% di ‘sforamento’ autorizzato dal Parlamento.
I bar in media riceveranno un ristoro di circa 2.941 euro, ma potranno rimanere aperti fino alle 18.
Per un cinema, invece, l’importo raddoppierà rispetto a quello richiesto in passato arrivando, in media, a 17.667 euro. Per una piccola palestra il beneficio sarà invece attorno ai 4.050 euro.
Tra le nuove norme non solo gli aiuti a fondo perduto per le imprese, ma anche alcune novità che consentiranno di affrontare le difficoltà che il Covid provoca sul fronte scolastico.
Arrivano così altri 85 milioni per dare in comodato d’uso agli studenti più in difficoltà pc e dispositivi digitali per la didattica a distanza. Si stima nella relazione tecnica che potranno servire per fornire 283.461 personal computer e connettività a 336.252 studenti che ne sono privi.
Una norma viene poi incontro alle famiglie che si trovano a fronteggiare una scuola a singhiozzo. Così lo smart working che prima poteva essere autozzato per chi aveva figli fino a 14 anni, sale ora a 16 anni.
Nel caso di sospensione delle attività didattiche, poi, si può ottenere un’astensione dal lavoro che, tra i 14 e i 16 anni del figlio, non viene però remunerata con il 50% della retribuzione.
Arriva anche una misura per rendere più funzionante Immuni, un call center nazionale sulla falsa riga di quanto già fatto in Germania.
Ma certo il cuore della norma è quello dei ristori a fondo perduto per le imprese.
“Il contributo a fondo perduto riconosciuto dal governo italiano arriva fino a 150.000 euro e mediamente è 14.000 euro, quindi è più generoso del contributo che il governo francese riconosce alle aziende”.
Lo ha sottolineato il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, a Porta a Porta parlando del dl ristori.
Sono 53 le categorie individuate, ma nel decreto sono appostati anche 50 milioni che potranno essere destinati ad ulteriori settori.
La norma ricalca quella del Decreto Rilancio tanto che chi ha già ottenuto il beneficio lo riceverà in automatico dall’Agenzia delle Entrate entro la metà di novembre. Ma, a seconda della tipologia d’impresa, questo sarà ‘maggiorato’, solo Taxi e Ncc riceveranno il 100% di quanto già avuto.
Ci sono 38 tipologie d’impresa che riceveranno un raddoppio, dai ristoranti a piscine e palestre. Per bar e pasticcerie, ma anche per alberghi, villaggi turistici,ostelli, rifugi, i ristori saranno al 150%.
Il ministero dell’Economia ha fatto una prima stima. A ricevere gli importi maggiori sono attività come quelle alberghiere o cinematografiche o per i ristoranti. Un albergo con più di cinque milioni di fatturato potrebbe arrivare a prendere 110 mila euro, mentre i cinema con ricavi tra i 400mila e un milione di euro riceveranno in media 17.667 euro, il doppio degli 8.833 euro ricevuti in precedenza.
I ristoranti che hanno ricavi tra i 400 mila e un milione di euro, avranno in media 13.920 euro. Calibrati sulle diverse tipologie di chiusura sono gli altri ristori. Un bar con meno di 400 mila euro di ricavi prenderà in media 2.941 euro, una palestra 4.056 euro, una gelateria 3.482 euro.
Se i taxi riceveranno circa 1.026 euro (lo stesso importo del passato) le attività che avranno il maggior aiuto saranno le discoteche. Per loro il moltiplicatore è del 400%, quattro volte i 2.898 euro ricevuti in passato: una media di 11.592 euro. (ansa)