Detenuto aggredisce poliziotto nel carcere di Reggio Calabria

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Reggio Calabria. Un detenuto proveniente dall’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona P.G., sabato intorno alle ore 14.30 circa, ha aggredito violentemente un agente di polizia penitenziaria tanto da spedirlo al pronto soccorso. Il detenuto, dichiara  il Segretario Regionale del Si.P.Pe. Angelo Macedonio,  dopo aver telefonato, si è improvvisamente scagliato contro l’agente del reparto, procurandogli delle contusioni multiple al torace e al polso destro, guaribili in cinque giorni. Grazie all’intervento di un altro agente, è stato possibile chiamare i rinforzi e calmare il detenuto. Il Carcere di Arghillà – dichiara il Si.P.Pe. – doveva essere il fiore all’occhiello dell’Amministrazione Penitenziaria ma, a quanto pare non può considerarsi tale vista la gravissima carenza del personale che non consente una gestione ottimale della struttura. Il carcere di Arghillà, infatti, ospita 220 detenuti uomini e 38 detenute donne che vengono gestiti solo da 85 poliziotti penitenziari, molti dei quali distaccati da altri istituti penitenziari. Questo carcere, conclude il segretario regionale del Si.P.Pe. Macedonio, inaugurato nel 2013, fu definito una “struttura di civiltà” ma ogni giorno, proprio per la grave carenza di risorse umane, i poliziotti sono costretti a lavorare 12 ore al giorno e vedere sacrificati i loro diritti di lavoratori. Il Si.P.Pe. nei prossimi giorni invierà una nota alle competenti autorità per chiedere quali iniziative intendano adottare per scongiurare che il carcere di Arghillà possa trasformarsi in una polveriera come ad esempio quello del Carcere di Velletri (Rm) dove quasi ogni giorno si registrano gravi eventi critici. 

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