Dal 27 marzo, Alitalia lascerà l’ aeroporto di Reggio Calabria cancellando tutti i voli da e per Roma, Milano e Torino. Tale decisione, secondo la compagnia, si è resa necessaria dopo aver cercato di trovare un’intesa con le autorità locali e regionali, dialogandovi per più di un anno, allo scopo di cercare soluzioni economicamente sostenibili per i collegamenti per Reggio Calabria, dato che a causa degli stessi nel 2016 Alitalia ha registrato una perdita di 6 milioni di euro.
Ritengo, che la chiusura del “Tito Minniti” porterà all’isolamento e al depotenziamento dell’intera area metropolitana, già messa a dura prova dagli esuberi del Porto di Gioia Tauro, Città Metropolitana appena costituita che dovrebbe essere di garanzia per un futuro economico, sociale e turistico di più ampio respiro. Oltre al fatto che porterà alla compromissione di centinaia di posti di lavoro.
Oltre ai 700mila euro destinati dall’ Ente Provincia per far fronte all’ultima emergenza, ne’ il Comune di Reggio Calabria ne’ la Regione Calabria hanno messo in campo delle risolutive politiche economiche per salvare lo scalo. La gestione Falcomatà è completamente assente e inadeguata mentre il Presidente Oliverio attua una politica di immobilismo improntata su atteggiamenti personalistici che nel caso specifico dello scalo reggino si esprimono nell’evidente incuria verso la decisione della chiusura da parte di Alitalia, per fare gli evidenti interessi dello scalo di Lamezia Terme a scapito degli altri scali calabresi.
Auspico che il sindaco Falcomatà di concerto con il Presidente Oliverio, propongano una soluzione immediata che scongiuri la chiusura dell’aeroprto di Reggio Calabria a salvaguardia del tessuto sociale e del sistema occupazionale legato all’indotto stesso.
Maria Carmela Digiacco
Forza Italia