“E’ intollerabile che nel 2015 i bambini disabili debbano ancora sopportare la scarsa capacità, da parte di alcune scuole, di garantire loro un’offerta formativa e infrastrutturale che tenga conto delle loro peculiarità.” Federica Dieni, deputata del Movimento 5 Stelle così commenta la denuncia dell’Associazione ADDA (Associazione Difesa Diversamente Abili) sulle carenze riscontrate in diversi istituti nel garantire la possibilità di un pieno accesso al servizio educativo anche a minori colpiti da disabilità.
“Vorrei ricordare che la Legge 104/92 riconosce e tutela la partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità, in particolare nei luoghi per essa fondamentali: la scuola, durante l’infanzia e l’adolescenza e il lavoro, nell’età adulta. Un quadro delle disposizioni normative sulla materia è stato raccolto, peraltro, nelle “Linee guida per l’integrazione degli alunni con disabilità”, diramate con nota del 4 agosto 2009 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. In questo documento si ricorda che ‘l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità è un processo irreversibile, e proprio per questo non può adagiarsi su pratiche disimpegnate che svuotano il senso pedagogico, culturale e sociale dell’integrazione trasformandola da un processo di crescita per gli alunni con disabilità e per i loro compagni a una procedura solamente attenta alla correttezza formale degli adempimenti burocratici’. E’ per questo nostro dovere vigilare affinché il diritto delle persone disabili, costituzionalmente tutelato, a partecipare alla vita sociale e ad accedere ai servizi pubblici come tutti gli altri cittadini venga garantito.”
“I casi denunciati sulla stampa e che parlano di minori costretti a sopportare chilometri di strade di montagna per raggiungere strutture scolastiche attrezzate o di bambini ghettizzati che non partecipano a percorsi d’integrazione con i compagni, rappresentano perciò una ferita che va sanata. La disabilità non è una diversità da tollerare, ma può essere per tutti, studenti e insegnanti, anche fonte d’insegnamento. Cercherò per questo di visitare quanto prima le scuole del sud della Calabria per toccare con mano i problemi degli studenti disabili e la loro possibilità di partecipare alla formazione in una condizione di parità.”