Il Consigliere Regionale Giuseppe Pedà – a seguito degli ultimi gravi avvenimenti climatici accaduti sul nostro territorio regionale – con un proprio documento che verrà presentato all’Assise Consiliare – rimette alla attenzione istituzionale e politica il problema del dissesto idrogeologico, che ormai da anni attanaglia l’intero territorio regionale.
Un intervento che parte dalla consapevolezza della sensibilità condivisa di tutta la classe politica calabrese su un tema particolarmente sentito, dopo i fatti di cronaca degli ultimi mesi , e che traspare dalle parole del documento . “ Ritengo condivisa in maniera unanime la consapevolezza della improrogabilità di una seria attività di prevenzione del rischio idrogeologico finalizzata alla messa in sicurezza dei circa 1000 corsi d’acqua, che costituiscono non solo un rischio per le popolazioni ma, altresì, un patrimonio idrico e paesaggistico da valorizzare e da rispettare.
Anche alla luce dei gravi fatti luttuosi del torrente Raganello, ritengo doveroso, oltre che necessario, porre l’attenzione sulla necessità che le istituzioni preposte fissino delle regole per la fruizione del patrimonio idrico. Allo stesso modo è indispensabile aprire un dibattito sulla gestione efficiente delle opere idrauliche esistenti e sulla programmazione delle nuove, al fine di garantire incolumità ai cittadini e tutela al territorio, flagellato da un dissesto idrogeologico che causa danni su tutto il territorio della nostra regione.
Prendo atto dell’interessamento al problema del rischio idrogeologico di tanti colleghi, consiglieri regionali, – più volte intervenuti su questo argomento.
Non dimentichiamo l’importante supporto fornito dal servizio regionale di sorveglianza e monitoraggio idrografico e costituito da una importante struttura composta da ufficiali responsabili, coadiuvati da sorveglianti, che espletano la loro attività tecnica nelle aree idrografiche di propria competenza, e da digitalizzatori che si occupano dell’informatizzazione dei dati tecnici rilevati lungo i bacini idrografici e che costituiscono una risorsa irrinunciabile per il nostro territorio.
Non può, inoltre, passare inosservato l’appello che il Capo della Protezione Civile, a seguito dei gravi fatti verificatisi, ha rivolto a tutte le Autorità sugli organi ufficiali di stampa, e relativo alla necessità e all’urgenza di creare delle strutture di coordinamento per la prevenzione del rischio idrogeologico ed un servizio di piena e allerta coordinato con gli enti locali.
In questo senso dobbiamo essere vigili sulla effettiva dotazione strumentale e in tema di risorse umane che deve essere garantita ai dipartimenti e servizi regionali che si occupano di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico. Inutile negare che questa attività deve concretizzarsi attraverso quegli attori che nel corso degli anni hanno maturato e manifestato capacità e competenze in materia di difesa del suolo.
Ritengo che ogni discussione che affronti la tematica della tutela della vita umana – e che, come in questo caso, trae spunto da eventi luttuosi inaccettabili che hanno messo in ginocchio la Calabria e l’Italia intera- può e deve vedere questa assise consiliare unita, senza divisione ideologica o di sorta.”