È stato ritrovato, nella tarda sera di ieri, il cadavere di Giovanna Piras, la donna scomparsa ad Assemini (Cagliari) dal gennaio 2014, quando aveva 54 anni.
La scoperta è stata fatta intorno alle 21,30 da alcune persone che passeggiavano lungo una stradina non troppo lontano dal paese. Hanno notato la sagoma di un corpo coperto parzialmente dalla vegetazione e hanno chiamato il 112.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Assemini, il Radiomobile di Cagliari e il Nucleo investigativo del Comando provinciale. Dal corpo è stata rinvenuta l’intera struttura ossea e i vestiti, in gran parte consumati dal tempo. Sul cranio nessun segno particolare. Accanto al corpo sono state rinvenute diverse boccette che probabilmente contenevano farmaci e la borsa con dentro il portafogli della donna con i documenti di identità.
I resti sono stai trasportati al Policlinico Universitario per l’esame autoptico. Nel 2014 diversi mesi dopo la scomparsa della donna la Procura aveva indagato il marito.
Era uscita di casa la mattina del 13 gennaio, allontanandosi a piedi, senza mai fare più ritorno. Indossava un giubbotto lungo marrone, un paio di pantaloni scuri, scarpe da ginnastica grigie e a tracolla una borsa color miele. È la descrizione fornita a “Chi l’ha visto?” dai familiari di Giovanna Piras, la bidella di 54 anni scomparsa tre anni fa ad Assemini (Cagliari), i cui resti sono stati trovati ieri sera non troppo distante dal paese ad un ventina di chilometri dal capoluogo sardo.
I familiari – in particolare il marito, Giorgio Garau – si erano rivolti alla nota trasmissione della Rai per chiedere aiuto oltre a lanciare appelli in rete. Scattarono immediatamente le ricerche ma non fu trovata alcuna traccia. Le campagne di Assemini furono passate palmo a palmo senza successo. Anche un terreno di famiglia fu ispezionato dagli investigatori, anche alla luce dell’iscrizione nel registro degli indagati del marito della donna. Ma non fu trovato nulla.
Il corpo, si apprende ora dagli investigatori, è stato individuato intorno alle 18 di ieri. Una coppia è entrata in un terreno incolto, forse in cerca di qualche prodotto spontaneo della terra, e avvicinandosi ha visto i resti nascosti dall’erba e da una catasta di materiale per la realizzazione di manufatti in cemento. La coppia però non avrebbe chiamato subito i carabinieri, perché sprovvista di cellulare, ma solo appena rientrata in casa.