Attesta, speranza, gioia, desolazione. Questi gli stati d’animo che hanno vissuto da più di un anno a questa parte i 1.600 laureati calabresi beneficiari della dote occupazionale che prevede una borsa di 20.000 euro da portare alle aziende disposte ad assumerli.
Era molta l’attesa per il convegno dal tema “Laureati…e poi? che si è tenuto stamattina a Cosenza, presso l’Aula Magna dell’Unical, a cui hanno preso parte il Rettore, Gino Mirocle Crisci, l’Assessore Regionale Nazzareno Salerno, la Responsabile dell’Orientamento dell’Unical, Assunta Bonanno, il Consigliere Regionale Gianpaolo Chiappetta, il Dirigente Generale del Dipartimento 10 Lavoro, Formazione e Politiche Sociali della Regione Calabria, Bruno Calvetta, e il Responsabile Obiettivo Specifico dell’Asse Occupabilità POR Calabria FSE, Renato Scrivano.
Gli oltre mille presenti, la maggior parte dei quali giovani laureati beneficiari della dote occupazionale, dopo i saluti di rito delle autorità presenti, hanno dovuto attendere gli interventi di Calvetta e soprattutto di Scrivano per riuscire a carpire qualcosa in più rispetto a quanto riportato sul sito della Regione Calabria sulle reali opportunità della stessa. Gli interventi dei relatori, hanno offerto ai presenti maggiori delucidazioni, come ad esempio la possibilità di trovare essi stessi un’azienda disponibile ad assumerli, ma sono stati gli interventi dei laureati stessi a colpire nel segno e ad evidenziare le carenze di un bando che da opportunità si sta trasformando in una disperata corsa all’oro.
In particolare è stata unanimemente evidenziata l’impossibilità, allo stato, di arrivare ad ottenere il tanto desiderato posto di lavoro. Sono stati segnalati: l’assoluta inutilità dei Centri per l’Impiego, totalmente incapaci di porsi da intermediari tra domanda e offerta, l’estrema difficoltà a contattare le aziende presenti nella short list ed in particolare l’inutilità della stessa, atteso che non solo vi è un assoluta assenza di recapiti, ma soprattutto non è indicata la figura professionale ricercata. Morale della favola, laureati alla disperata ricerca di informazioni sul web a far chiamate in tutta la Calabria per poi trovare interlocutori che cadono dalle nuvole, o non sono più interessati al bando o che ricercano posizioni diverse da quella del beneficiario.
In sala si percepiva un’area di tensione mista a rassegnazione, un migliaio tra le migliori menti calabresi, dopo l’illusione di una concreta possibilità di dare finalmente un senso agli anni passati sui libri costretti a risvegliarsi per l’ennesima volta dal sogno di un lavoro per continuare a vederlo come una chimera.
Dopo i numerosi interventi l’assessore Salerno ha rassicurato i presenti di aver recepito tutte le istanze mosse e di fare di tutto per agevolare e aiutare i beneficiari della dote nella ricerca di un’occupazione. In aula magna pochi ci credevano ma tutti ci speravano, coltivando ancora il sogno di un lavoro nella propria terra.
Angelo Zurzolo