I finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme, a seguito di due distinti controlli, con il coordinamento della Procura lametina, hanno sequestrato un fabbricato rurale e due discariche abusive, per una superficie complessiva di 1.500 metri quadri, al cui interno sono stati trovati rifiuti speciali e pericolosi derivanti dall’esercizio di attività di impresa.
Nove le persone, tra amministratori e responsabili tecnici delle aziende controllate, sono state segnalate per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata.
I materiali, abbandonati sul terreno senza protezione, erano esposti agli agenti atmosferici, con la conseguenza che il percolato prodotto dal dilavamento veniva assorbito direttamente dal terreno contaminando suolo ed acqua e costituendo un potenziale pericolo per la salute pubblica.
In particolare, nell’ambito di un’ispezione effettuata nei confronti di un’azienda specializzata nell’installazione e manutenzione di impianti di distribuzione di carburanti per autotrazione, è stato individuato un appezzamento di terreno, attiguo al capannone industriale, sul quale sono state trovate significative quantità di rifiuti speciali pericolosi, tra i quali recipienti contenenti solventi e vernici, rottami metallici, contenitori a pressione quali estintori e parti di erogatori di carburante ancora con liquidi e tracce di combustibile. Successivamente è stato anche individuato un sito recintato con all’interno rifiuti per la maggior parte provenienti da ristrutturazioni edili, veicoli fuori uso, imballaggi e contenitori in plastica, frammenti di lastre sparsi sul suolo di fibrocemento, rottami in metallo, pneumatici fuori uso.
I finanzieri hanno avviato un’attività di sorveglianza video che ha permesso di individuare i responsabili dell’abbandono di rifiuti. In particolare alcune imprese edili che utilizzavano l’area come punto di deposito di materiali inerti impiegati nelle costruzioni (sabbia, ghiaia, pietrisco ecc.) e deposito di attrezzature e mezzi dismessi in attesa di rottamazione. Il materiale una volta scaricato veniva poi ricoperto di terra.