Il 28 dicembre scorso aveva rilasciato un’intervista su un quotidiano online facendo capire di aver sventato un attentato che l’Isis stava per portare a termine a Firenze, asserendo inoltre che la notizia arrivava da un’attività “sotto copertura” di Anonymous, che avrebbe presto portato anche all’individuazione dei membri del commando.
L’uomo, un 29enne esperto informatico nativo a Polistena (Reggio Calabria) ma residente da tempo ad Aosta, conosciuto all’interno del movimento Anonymous come “X” oppure “wArning”, è stato fermato dalla Polizia e denunciato in stato di libertà con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’accesso abusivo e al danneggiamento di sistemi informatici.
L’indagato è inoltre ritenuto dagli investigatori il fondatore del canale “OpParis”, nato con il fine di individuare profili Twitter dei presunti affiliati all’Isis collegati agli attentati di Parigi.
Subito dopo le sue “rivelazioni” il Servizio polizia postale e delle comunicazioni ha aperto un’indagine attraverso il Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche), ma non è stato trovato nessun riscontro della notizia. Stesso risultato per quanto riguarda l’analisi svolta dagli investigatori che si occupano in maniera specifica di terrorismo.
Inoltre è stato lo stesso Anonymous a sconfessare il suo adepto. Il due gennaio scorso è infatti apparso un post sulla pagina Facebook del Gruppo, che iniziava così: “In relazione a quanto apparso nei giorni scorsi sugli organi di stampa, Anonymous Italia intende sottolineare il suo disappunto e distacco totale in merito alle dichiarazioni rilasciate da un membro di nome X”.
Dopo aver concluso gli ultimi accertamenti ed aver escluso in maniera assoluta che la notizia potesse avere fondamento, gli investigatori del Cnaipic si sono presentati a casa di “X”. All’interno della sua abitazione è stato rinvenuto numeroso materiale informatico, ora al vaglio degli investigatori.