Oggi siamo chiamati alle urne per scegliere i nostri rappresentanti da mandare al Parlamento Europeo. La competizione elettorale, è inutile nasconderlo, desta un interesse nei confronti dei cittadini prossimo allo zero. È forte il rischio di un astensionismo di massa, vuoi poiché si reputano poco importanti le elezioni europee, e vuoi soprattutto per una mancanza di fiducia nella classe politica senza precedenti nella storia d’Italia. “Sono tutti uguali”, “pensano solo ai fatti loro”, sono queste le espressioni più ricorrenti tra la gente, e francamente è difficile dar torto. C’è un però. Se non andiamo a votare le elezioni non saranno annullate, ci sarà sempre chi lo farà ed eleggerà chi dovrà rappresentarci nell’assemblea continentale. Il non voto è una sconfitta a prescindere, significa consegnarsi supinamente mani e piedi proprio a chi “pensa solo ai fatti suoi”. Ognuno di noi, nonostante la diffidenza, in cuor suo sa chi è il suo meno peggio, su chi ancora deporre un minimo di fiducia, e questo indipendentemente dal colore politico.
Così facendo, mostrando indifferenza, si autorizzano i futuri europarlamentari, ancor di più a curare veramente i loro interessi e dei gruppi che li sostengono, giustificando pertanto il loro disinteresse per il territorio. Pertanto votate, votiamo, e facciamo pesare il nostro voto, non per interesse personale ma per quell’interesse della comunità che invece è quasi sempre dimenticato sì dagli eletti, ma anche dagli elettori.
Angelo Zurzolo