Si è svolto ieri, presso il Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai, il Forum “Obiettivo Calabria. Una nuova porta per l’Europa”, il Regional Day interamente dedicato alla Calabria. Una giornata intensa che ha visto la partecipazione di oltre 15 relatori nazionali e internazionali, due ministri e un procuratore della Repubblica, il tutto in partnership con The European House – Ambrosetti.
L’evento, diviso in tre sessioni, è stato l’occasione per discutere delle opportunità di crescita della Calabria e della posizione di leadership che può assumere nel Mediterraneo, in particolare nei settori dell’economia del mare e della portualità, asset distintivi della Regione.
È proprio a partire dal Porto di Gioia Tauro, il più importante nel Mediterraneo per infrastrutture e dimensioni, posizione strategica ed efficienza, che può prendere forma un piano di attrazione degli investimenti concreto, come il Gruppo Msc ha dimostrato, da cui dipende la possibilità di creare occupazione di qualità (e quindi crescita), liberando sempre maggiori risorse per servizi e welfare. È una esigenza della Calabria ma del Sud, che attrae oggi il più basso numero di Ide (Investimenti Diretti Esteri) dell’area mediterranea, a fronte di specializzazioni produttive di elevata qualità. Specializzazioni (dall’agrifood, alla bioeconomia) presenti anche in Calabria.
In aggiunta agli investimenti già previsti da Mct nel Terminal container, il Porto potrà beneficiare di oltre 250 milioni di euro di investimenti pubblici (dal Pnrr e dal Piano Operativo Triennale 2021-2023), finalizzati in gran parte all’adeguamento degli impianti ferroviari e allo sviluppo della capacità di banchina. Investimenti indispensabili per rendere il porto volano di internazionalizzazione per le imprese della Calabria e del Sud e centro di attrazione di nuovi investimenti che, specialmente nel retroporto, favoriscono l’insediamento di nuove attività produttive.
“Ho voluto dedicare questa giornata al porto di Gioia Tauro perché, nel corso degli anni, l’Italia si è dimentica del Mediterraneo e soprattutto si è dimenticata di avere nel cuore del Mediterraneo un porto straordinario, quello di Gioia Tauro, che si è sviluppato più per inerzia che per volontà politica, ma che è diventato una delle principali infrastrutture del sistema europeo e mondiale. Parliamo di un porto nel quale i terminalisti stanno investendo centinaia di milioni di euro con guadagni molto rilevanti nel transhipment e che riesce ad attrarre investimenti. Sorgenia, ad esempio, ha in pancia un investimento per la costruzione di un rigassificatore a Gioia Tauro. Su questo progetto chiederemo al governo di accelerare l’iter, perché Gioia Tauro si doti di questa importante opera nel settore energetico. Anche il Presidente Draghi ha rimarcato recentemente l’intenzione di voler investire sui rigassificatori nel nostro Paese. Noi vorremmo collegare al rigassificatore anche la piastra del freddo. In questo modo Gioia Tauro potrebbe produrre surgelati per metà Europa, una possibilità incredibile per tutto il territorio. Ad esempio Msc, il principale terminalista del porto, è anche il maggior distributore di generi alimentari via nave. La Zes di Gioia Tauro potrebbe diventare un grande distretto dell’agroalimentare che valorizza anche l’agricoltura calabrese”, ha commentato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.
“Vogliamo puntare sull’internazionalizzazione delle nostre imprese, anche delle medio-piccole. Abbiamo intenzione di istituire, presso la Regione, uno sportello per aiutare gli imprenditori a promuovere le loro eccellenze, anche fuori dai confini nazionali. L’export si stimola anche e soprattutto attraverso la formazione e il management, sfruttando le grandi occasioni che oggi ci dà il digitale. Questa è una delle sfide chiave per il futuro dei nostri territori. Il governo regionale vuole attrarre investimenti, nuovi investimenti nel nostro territorio significano sviluppo economico e dunque occupazione. In Calabria abbiamo il 20% di disoccupazione, il doppio del dato nazionale, e abbiamo purtroppo tanti Neet, giovani che non studiano e non lavorano. Serve un’accelerazione per superare questo deficit”, ha sottolineato l’assessore Rosario Varì.
Secondo le analisi di The European House – Ambrosetti, nel 2020 il 40% della merce sbarcata in Italia da Paesi extra-Ue è passato per Gioia Tauro.
Questa centralità è diventata ancora più rilevante nello scenario internazionale che si sta delineando con la guerra in Ucraina. Il raffreddamento delle relazioni con la Russia e l’instabilità che ne consegue hanno portato ad un incremento molto accentuato del costo delle materie prime, trainato soprattutto dall’innalzamento dei costi del petrolio e del gas naturale, di cui la Russia è uno dei principali produttori.
In termini di flussi commerciali, la guerra sta implicando una nuova disposizione degli assi della logistica, per continuare a garantire lo scambio di beni tra l’oriente e l’occidente. Alla luce di questi fatti, i porti assumeranno nell’immediato futuro un ruolo sempre più strategico, intercettando non solo i traffici già in essere a livello navale, ma anche parte dei flussi ad oggi scambiati via terra. In questo quadro, Gioia Tauro ha tutte le caratteristiche strutturali per essere un ottimo candidato per intercettare i nuovi flussi commerciali da e per l’oriente e porsi come area strategica alternativa per i flussi che collegano Asia ed Europa centrale. La sua centralità è anche dettata dalla comodità con la quale è possibile raggiungerlo: tramite una deviazione di 1,05 km dalla rotta Suez-Gibilterra è infatti possibile approdare a Gioia Tauro, risparmiando tempi e risorse che sarebbero altrimenti maggiori se si scegliessero altri hub mediterranei, in quanto in media lo stesso scostamento dei Paesi del Mediterraneo è pari a 1,12 km.
A intervenire durante il Forum, moderato da Francesco Verderami (Corriere della Sera) e introdotto da Paolo Glisenti (Commissario Generale del Governo italiano, Expo 2020 Dubai), anche il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna la quale ha sottolineato la necessità di rovesciare lo stereotipo del Sud come fanalino di coda dell’Italia: “Oggi all’Expo di Dubai abbiamo l’occasione di raccontare la Calabria come merita, a cominciare dal valore della sua portualità e delle prospettive che si aprono nel futuro. Sono certa che con l’imponente piano di infrastrutturazione previsto dal Pnrr e il nuovo impulso per la Zes calabrese questa performance potrà essere ulteriormente migliorata. La Zes Calabria potrà contare su 111,7 milioni di euro, che andranno a modernizzare e rafforzare il porto e l’area industriale di Gioia Tauro e altre importanti aree industriali, come quelle di Rosarno e Sibari. I porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni avranno a disposizione rispettivamente 6,5 e 4 milioni per opere infrastrutturali. Tra il Pnrr e il Fondo Complementare ci sono 11,2 miliardi di euro per completare la linea ferroviaria ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria, con l’abbattimento dei tempi di percorrenza di 80 minuti e un consistente aumento del numero dei treni. I cittadini calabresi, le aziende che già ci sono, e gli investitori che vorranno scommettere su questa terra, saranno nell’arco di cinque anni protagonisti dello sviluppo di una grande piattaforma logistica e produttiva al centro del Mediterraneo e collegata al resto d’Europa”, ha dichiarato il ministro.
Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, intervenuto nel corso della sessione dedicata agli investimenti in infrastrutture fisiche e digitali e in intermodalità per lo sviluppo dei porti, ha poi sottolineato il grande dinamismo del porto di Gioia Tauro e la sua centralità in questo momento di grandi cambiamenti geopolitici e geoeconomici.
La Calabria non è soltanto una via di accesso verso l’Europa ma anche una via verso il resto del mondo, in particolare Africa e India, e può giocare un ruolo di connessione, rafforzando i flussi in uscita.
Tra i relatori che si sono succeduti, dopo l’intervento del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, anche Ernesto Galli della Loggia (professore emerito di Storia Contemporanea, Istituto Italiano di Scienze Umane, Scuola Normale di Pisa), Nicola Gratteri (procuratore della Repubblica di Catanzaro), Cetti Lauteta (responsabile Practice Scenario Sud Scenari e Intelligence, The European House – Ambrosetti), Andrea Agostinelli (presidente Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio), Carolien Vat-Sandee (co-founder and Senior Advisor, Former Director PortXL, World Port Accelerator, Rotterdam), Michele Viale (presidente e amministratore delegato, Alstom Ferroviaria), Anna Masutti (presidente, RFI), Antonio D. Testi (amministratore delegato, Medcenter Container Terminal-MCT), Massimo Penzo (presidente FLY University Project), Marta Ferrari (presidente Sedicimedia e ideatrice del progetto), Aurora Delfino (studentessa, Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro), Mateusz Rykala (vice president, Katowice Special Economic Zone, Polonia), Rosario Varì (assessore alle attività produttive e attrattori culturali, Regione Calabria), Giuseppe Merenda (foreign direct Investment Desk Director, ITA Dubai Office), Federico D’Andrea (commissario designato, Zona Economica Speciale di Gioia Tauro e della Calabria), Andrea Scotti (responsabile Sviluppo e Rigenerazione Urbana, Trasporto e Infrastrutture sociali, Cassa Depositi e Prestiti).