L’estrema attenzione posta dal Questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone al tema della violenza di genere, recentemente riconfermata con la presentazione del progetto L.I.A.N.A. per la maggior tutela delle donne vittima di violenza, si riscontra nei risultati che quotidianamente si conseguono in occasione delle segnalazioni di comportamenti riconducibili a reati realizzati a danno dei più deboli.
Il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura è intervenuto in Villaggio Arghillà, in soccorso di una donna che ha segnalato al 113 di un diverbio con il convivente cui è seguita un’aggressione fisica.
Giunti sul posto gli operatori hanno constatato che la donna era stata colpita al volto con un manico di scopa in alluminio, brandito dal marito in preda all’ira generata dalla lite, ed hanno appreso che l’episodio era solo l’ultimo di una serie di vicende violente occorse negli anni. Mai, prima, la donna aveva denunciato le aggressioni, fino a quest’ultima occasione in cui ha riportato un trauma facciale con l’escoriazione della regione mandibolare sinistra per la quale ha avuto bisogno di punti di sutura.
Sulla scorta di quanto accertato, gli agenti, previa comunicazione all’Autorità Giudiziaria, hanno dichiarato il convivente della donna in stato di arresto per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, arresto poi convalidato dalla Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri e per il quale il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, Dott. Antonino Foti, ha disposto la misura degli arresti domiciliari.