E finalmente, dopo tanto tuonare, piovve. Dopo passati oltre sessanta giorni dalla chiusura della urne, il Presidente eletto, Mario Oliverio, finalmente annuncia la costituzione di un primo abbozzo di giunta che ponga mano ai problemi della nostra disgraziata Terra i cui drammi, come dicevamo in una precedente nota, si ampliano sempre più fino a diventare tragedie (carenza di lavoro, povertà, degrado ambientale, malasanità e malavita). Veramente avremmo sperato in qualcosa di più e di meglio che non una scelta caduta, come ormai divenuta abitudine, su tre elementi attenzionati, a vari livelli, dalla Magistratura e su una Ministra in carica. Ma tantè!
Ci eravamo preparati a questa partenza di legislatura col freno a mano tirato quand’ecco esplodere lo psicodramma, giusto per dare ragione a qualcuno che diceva che al peggio non c’è mai fine. Intanto l’unico segnale di “normalità” dell’intera vicenda: prima di accettare l’incarico la ministra Lanzetta presenta le dimissioni da Ministro della Repubblica prima di calarsi nel nuovo incarico anche se, dopo solo qualche ora, è costretta a rinunciare all’ingresso in Giunta, rifiuto dettato dalle tardive recriminazioni, molto simili al pianto del coccodrillo, contenute nell’intervento del viceRenzi, Del Rio. Altro elemento positivo che registriamo, ma stavolta arrivato dalla cosiddetta “società civile”, sono le dimissioni dal coordinamento antimafia regionale, seguite da un duro “j’accuse” ad Oliverio ed ai vertici del Pd calabrese, di Adriana Musella, mentre più sussurrate ma non meno dure le parole, sullo stesso argomento, di Angela Napoli (consulente della Commissione Nazionale Antimafia).
Ed allora, facendo il conto, tre consiglieri (su cinque) con problemi giudiziari nella Presidenza del Consiglio Regionale e tre assessori (su tre) con analoghi problemi in giunta regionale. Sarebbe da ridere se non fosse tragicamente vero, sarebbe da non credere se non passasse sulla pelle dei cittadini calabresi. Che però continuano a subire in silenzio, levandosi solo qualche mugugno indistinto.
Il Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore chiede che questo mostruoso balletto finisca. Si commissari la Regione e si dia finalmente inizio ad un repulisti generale che spazzi definitivamente via non solo questa dilagante malapolitica ma anche una classe burocratica collusa anch’essa con poteri criminali ed occulti, come anche le ultime cronache giudiziarie vanno attestando.
Natale GIAIMO
Portavoce Segreteria Regionale Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore