Fiamma Tricolore chiede controlli igienici su autobus che hanno trasportato extracomunitari dei centri di accoglienza

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          E’ ormai accertato il ritorno di focolai di malattie infettive, anche gravi ed in alcuni casi (vedi ebola) addirittura mortali, che scoppiano quotidianamente nei territori africani e, soprattutto attraverso l’immondo traffico di carne umana messo su da trafficanti locali, organizzazioni “umanitarie”, mafia e datori di lavoro senza scrupoli nè rispetto per ogni sentimento umano e che quotidianamente registra ormai anche un tragico tributo di vite umane, nell’assoluto disinteresse della cosiddetta comunità europea, contro cui sempre più flebilmente si levano voci di sdegno e protesta, il Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore intende portare all’attenzione degli Italiani, e dei Cittadini calabresi in particolare, l’ennesima vicenda pare verificatasi qualche settimana fa e di cui si ha ragione credere si verifichino ancora casi analoghi.

          E’ divenuta “leggenda metropolitana”, rafforzata dalle notizie ufficiali diramate nei giorni scorsi dalla Direzione dell’Atam di Reggio Calabria relative agli autobus dell’Azienda impiegati per il trasporto presso i Centri di Accoglienza degli immigrati clandestini sbarcati sulle nostre spiagge e da smistare anche nel resto d’Italia, che per alcuni viaggi sono stati utilizzati anche autobus della Ferrovie della Calabria, nella fattispecie del Centro Automobilistico di Vibo Valentia. Di questo ci chiediamo, e soprattutto se lo chiedono i Cittadini utenti, quali sono state le misure di igiene e pulizia messe in atto sugli autobus interessati al trasporto per la loro disinfestazione – si conosce bene la condizione di trasporto cui sono sottoposti gli immigrati e il divieto assoluto di fermata anche per le più normali esigenze fisiologiche pur in presenza di viaggi che durano diverse ore, per cui costoro sono “costretti” ad arrangiarsi, laddove non si lascino andare ad atti di vero e proprio vandalismo – prima di rimetterli in uso sulle linee di traporto pubblico, ma soprattutto quali sono stati i provvedimenti atti a impedire che eventuali virus infettivi si diffondano alla popolazione ignara.

          In particolare sarebbe certamente gradito e segno di trasparenza se Ferrovie della Calabria – che per altri versi stanno impegnandosi in una fase di risanamento e di riequilibrio veramente encomiabili, che non vorremmo fossero compromesse da operazioni economicamente svantaggiose o comunque avventate – provvedesse a rendere pubblici, atteso che tali trasporti sono richiesti e vengono pagati tramite le Prefetture, il nome delle ditte specializzate fornitrici del servizio di pulizia e disinfestazione ed i costi dei servizi, il Ministero che ha pagato tali servizi (Interno, Difesa, Trasporti), dando così segnale di assoluta trasparenza e nel contempo di assoluta sicurezza per i cittadini ed i Lavoratori.

          Tanto certamente contribuirebbe a tranquillizzare la cittadinanza, oggi allarmata da queste notizie ricorrenti, non ufficiali e perciò incontrollate, ed anche gli operatori e le maestranze di Ferrovia della Calabria, almeno in relazione a questioni economiche che contribuiscono anch’esse ad incidere in una situazione di crisi che non permette a nessuno di distrarre anche le cifre più piccole per sostenere istituzioni non più parte integrante di uno Stato Sociale vicino ai cittadini, soprattutto quelli più deboli, ma parte anche attiva di uno stato che istiga ormai quotidianamente, in modo ora quasi sfacciatamente palese ora subdolamente e tramite l’imposizione di norme irrituali e insensate, almeno dal punto di vista del “bene comune”.

 

                                                           

Umberto  MAGGI

Coordinatore per il SUD Italia                                                                                             

Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore

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