Fiamma Tricolore: fiscal compact è solo un mezzo per ridurre in povertà il popolo

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Una delegazione della Segreteria Regionale del Movimento Sociale-Fiamma Tricolore, guidata dal segretario Stefano Minniti, ha presenziato, assieme ai rappresentanti di Calabria Sociale, all’incontro pubblico, organizzato da “Associazione Etica”, sul tema “Basta Tasse: A favore della legalità contro un’ingiusta ed insostenibile pressione fiscale”,  tenutosi lunedì pomeriggio a Vibo V.

          Un incontro in cui si sono toccati concretamente gli enormi disagi che un sistema fiscale iniquo e tiranno ha provocato ai cittadini italiani, ormai stanchi di subire una serie di vessazioni economiche nel nome di un “fiscal compact” che è solo un  mezzo per ridurre in povertà il Popolo, nel segno del teorema “Creare un problema (laddove problema non c’è), provocare una reazione (nei cittadini), suggerire la soluzione (così da ergersi a salvatori della Patria)”. Alla presenza di commercianti, artigiani, piccoli imprenditori, liberi professionisti, ma anche dipendenti e pensionati, nel corso dell’incontro si sono susseguiti gli interventi dei relatori e quelli dello stesso pubblico intervenuto.

          Il primo intervento è stato quello, accorato ed intenso, di Roberto CORSI, artigiano nel campo della sartoria di Montalto Uffugo, autodenunciatosi l’anno scorso in quanto non più in grado di pagare tasse così alte allo Stato, per cui, dopo aver tolto dal suo negozio il registratore di cassa ed aver esposto un cartello che recita “Non pago il pizzo allo stato” ha deciso di continuare a vivere per la propria famiglia,  anziché suicidarsi come tanti suoi amici e colleghi hanno fatto in questi ultimi due anni,  ed ha iniziato, assieme ad altri – le cui testimonianze sono giunte all’incontro su skype o di cui ci ha detto lui stesso (Roberto Goffi di “E’ qui l’Italia” o l’avv. Paola Muso di “Associazione Etica) -, una battaglia senza quartiere, fatta di denunce pubbliche e tramite atti giuridici, contro quella che ha giustamente definito “una estorsione”, riferendosi alla pressione fiscale in Italia.

           Ad esso è seguito l’intervento dell’economista Alessandro DE SALVO, che ha denunciato la inverosimilità di certe affermazioni che sembrano essere diventate Verità solo perché ripetute più volte e dai grandi e potenti operatori dell’informazione. Dopo aver confutato la tesi che sprechi e privilegi della casta (e per casta bisogna considerare non solo i politici ma anche, e soprattutto diciamo noi, i grand-commis dell’economia ed i dirigenti d’azienda) siano esaustivi e che intervenire su di essi risolva il problema di un deficit che, in questi termini, è solo “la punta dell’iceberg, si è soffermato in particolare sullo stato dell’economia italiana che, ben lungi dall’essere disastrata (non si capisce altrimenti perché il Giappone, con un debito pubblico che galoppa attorno al 236% del Pil, e 80.000 mld di debito pubblico a fronte dei 2.000 dell’Italia, sia considerato tra le Nazioni più sviluppate e con l’economia più “forte”), anzi che registra un “Avanzo Primario”, certificato dall’Economist, che ci tiene al primo posto in Europa e che è in attivo fin dal 1991 (escluso il 2009) a tutt’oggi se il debito si considerasse al netto degli interessi sul debito pubblico. Interessi che hanno subito una brusca impennata nei primi anni ’80, allorchè si operò il cosiddetto “divorzio” tra Ministero del tesoro e Banca d’Italia, col passaggio dell’Italia dalla “democrazia” alla “bancocrazia”, che oggi opera non più nell’interesse della collettività bensì per incrementare le rendite finanziarie.

          Il tutto d’accordo con le entità sovrannazionali – Aspen, Bildemberg, C.F.R. – richiamate di seguito dal sig. Antonio, che ha richiamato le pesanti responsabilità del “sistema Euro”, ed in particolare di Germania e Francia, per quanto accade oggi in tutta Europa, ed in Italia in particolare.

          A seguire gli interventi di Laura Bellezza, commerciante e referente del Movimento Civico “Il Sole d’Italia”, che ha illustrato una petizione popolare contro gli sprechi ed i privilegi della “casta” che sta impegnando il suo movimento, ed il referente Codacons di Vibo, Claudio Cricenti, che ha invece illustrato tecnicamente come l’utente può difendersi dal fisco vorace e come il cittadino può far valere alcuni suoi diritti in questo campo.

          Ma aldilà delle tante storie di “ordinaria disperazione” che questi Uomini coraggiosi hanno illustrato, dall’incontro è emersa soprattutto una proposta che, se accolta da questa classe politica purtroppo prona a interessi e diktat che sono l’esatto contrario del bene comune degli Italiani, sicuramente porterebbe enormi vantaggi alla Comunità, ovvero l’abolizione del sistema basato sugli “studi di settore”, cioè della tassazione presunta che fa pagare tasse alte a chi non arriva alle soglie previste dallo studio e che serve a chi invece guadagna una enormità rispetto ad essi di pagare tasse solo per una parte, spesso infima, dei reali guadagni, e la detraibilità completa degli scontrini fiscali, che permetterebbe al fisco di avere circa sessanta milioni di ispettori e quasi costringerebbe, ognuno di noi, a pretendere l’emissione di uno scontrino o di una ricevuta per ogni

Natale  GIAIMO

Portavoce  Segreteria  Regionale  MS-Fiamma Tricolore

 

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