Riceviamo e pubblichiamo
Niente stelle nel cielo di Borgia stasera, una sera illuminata però dai cuori infiammati di passione civile e di voglia di verità di duemila cittadini, quasi tutti del luogo anche se erano presenti delegazioni di altri paesi del comprensorio, che hanno sfilato ordinatamente per le vie cittadine e si sono poi fermate ad ascoltare un improvvisato comizio che, a dire il vero, si sarebbe benissimo potuto concludere dopo le parole accorate di una decina di bambini che reclamavano “il diritto al Futuro!”.
Una Borgia presente e bardata da decine di lenzuoli con scritte contro chi “il Futuro” voleva rubarglielo sacrificandolo ad un megamostro dispensatore di malattie e problemi. Una Borgia che ha dimostrato di voler reagire alla malapolitica ed al malaffare per cancellare anni di omertà e di cattiva nomea. Una Borgia “diversa” che, sotto la spinta di un manipolo di giovani, torna a sperare in un Futuro migliore, da costruire giorno per giorno, basandosi su Idee e Valori con l’obiettivo finale del Bene Comune da realizzare per la sua Gente.
Ed è questo manipolo di giovani vogliosi di Libertà e Legalità, guidati ed organizzati da Lorenzo Scarfone e Giuseppe Dodaro, che ieri hanno realizzato questo ulteriore, e per Borgia ancora più importante, “miracolo di resurrezione” sfidando ogni commento, sentito o solo malevolo, che adombrava una scarsa partecipazione della gente in un clima di rassegnato e “sperato” dissolvimento dello spirito che aveva fatto nascere il Comitato e le sue prime, entusiasmanti, battaglie. Invece la gente ha dimostrato che quello del nove gennaio non era un fuoco di paglia bensì lo sfogo e l’anelito vero e sentito di una Comunità cui da tanto tempo era stato messo il bavaglio e che adesso non vuole più finire di urlare in faccia al mondo la sua sete di giustizia e bellezza. Una sete che non si spegnerà certo davanti alle intimidazioni ed agli sberleffi – che siamo sicuri ieri erano più amari che mai – di chi già si fregava le mani per aver realizzato un affare economico di una certa consistenza ed oggi vede cadere, uno ad uno, i mattoni di un muro, faticosamente edificato sul silenzio e sulla “distrazione” di tanti, sgamati oggi grazie all’opero certosina degli attivisti del Comitato “NO Battaglina”.
Natale GIAIMO e Lorenzo SCARFONE
Segreteria Provinciale del Movimento Sociale-Fiamma Tricolore