Furti di rame nelle campagne tra Rosarno e Candidoni, arrestati tre giovani rumeni

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La notte del 07 dicembre 2014, intorno alle 03:30 circa, in Candidoni (Reggio Calabria), alla Contrada Fabiana, a seguito dell’ennesimo servizio teso al contrasto e repressione dei furti di rame che stanno falcidiando l’intera piana, coordinato dalla Compagnia di Gioia Tauro, i militari della Stazione CC di Laureana di Borrello, unitamente a quelli della Tenenza CC di Rosarno, dell’aliquota radiomobile del NORM e dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, nelle immediate adiacenze dell’azienda “Vecchio Prodotti Ceramica srl” sottoposta a sequestro preventivo, in atto sottoposta a curatela giudiziaria, traevano in arresto, nella flagranza di reato, i sottoelencati stranieri, resisi responsabili dei reati di cui agli artt. 61 comma 7, 81, 110, 624 e 625 commi 2, 4, 5 e 7 c.p. (furto aggravato in concorso con continuità prevista da più azioni consecutive del medesimo disegno criminoso):

    TOMOS Ionut, nato in Romania il 17.11.1984 e domiciliato in Settimo di Montalto Uffugo (CS), disoccupato, pluripregiudicato per reati specifici contro il patrimonio e la persona;

BALA Nelu, nato in Romania il 15.12.1991 e domiciliato in Rende (CS), celibe, disoccupato, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona;

ROSTAS Adrian Emanuel, nato in Romania il 10.04.1992 e domiciliato in Settimo di Montalto Uffugo in via Dalmazia nr. 124, disoccupato, pregiudicato per reati contro la persona.

I militari operanti, infatti sorprendevano all’interno della predetta fabbrica i tre soggetti, intenti ad asportare un ingente quantitativo di rame, cavi e fili elettrici. I malviventi, datisi all’inizio a immediata fuga, venivano, poco dopo, rintracciati e bloccati, nelle campagne circostanti ancora sporchi di fango, a seguito delle abbondanti piogge che avevano irrorato i campi, e con varie escoriazioni causate dall’aver scavalcato in fretta diverse recinzioni e mura di cinta. Nel corso dell’operazione sono stati recuperati circa 07 quintali di rame, provento dell’avvenuto furto. Gli arrestati sono stati tradotti, al termine degli adempimenti di rito, presso la Casa Circondariale di Palmi (RC) su disposizione del pm di turno presso la Procura Ordinaria di Palmi (RC), dott. Francesco PONZETTA.

Va sottolineato come nei giorni precedenti erano stati consumati diversi reati della stessa indole ai danni dell’impianto elettrico della fabbrica sequestrata (un impianto elettrico dal valore di oltre due milioni e mezzo di Euro alla quotazione di mercato odierna) per un danno economico che ammonta complessivamente a parecchie miglia di Euro.

Con questa operazione i Carabinieri sperano di aver posto quantomeno un argine all’annoso fenomeno in argomento anche se le investigazioni continuano incessanti poiché dietro pare esservi una vera e propria organizzazione dedita a questo tipo di furti così redditizio.  

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