Furto di energia elettrica, invasione di edifici e detenzione stupefacenti: arrestato 47enne

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Continuano i servizi a largo raggio finalizzati alla prevenzione e contrasto di attività illecite da parte dei carabinieri dell’Arma reggina, la cui presenza sul territorio risulta capillare e costante, nell’ottica di infondere una sempre maggiore “sicurezza partecipata”.

È in tale quadro che, nei giorni scorsi, a Reggio Calabria – Catona, nell’area edilizia popolare di “ARGHILLÀ”, i carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, hanno arrestato per furto di energia elettrica, invasione di edifici e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, un 44enne reggino, già noto alle Forze dell’Ordine.

Nello specifico, nel corso delle attività, con il supporto in fase operativa dei militari del 14° battaglione di Vibo Valentia, della C.I.O. “CALABRIA, delle unità cinofile del Gruppo G.D.F. di Reggio Calabria e di personale ENEL, è emerso che l’uomo avesse occupato abusivamente un appartamento, ove è stata accertata la presenza di un allaccio abusivo ottenuto mediante il danneggiamento dei sigilli della calotta dei contatori della corrente elettrica, attraverso il quale veniva trafugata corrente elettrica, eludendone in tal modo totalmente la contabilizzazione. Il danno erarialeriscontrato ammonta a circa 18 mila euro.

Dalla successiva perquisizione, all’interno dell’abitazione, inoltre, gli operanti hanno altresì rinvenuto, nascosti dietro un mobile, 30 grammi di marijuana.

Nel corso del medesimo contesto operativo, i militari dell’Arma, hanno denunciato un’altra donna, 26enne, reggina, sempre per furto di energia elettrica e rinvenutonei pressi dello stesso quartiere reggino, una piantagione di diverse piante di cannabis indica.

Un’attività, che ancora una volta testimonia l’attenzione dell’Arma alle aree periferiche del capoluogo, specie nel famigerato quartiere popolare di Arghillà di estrema fragilità sociale e costantemente scenario di episodi di microcriminalità, attraverso la vigilanza quotidiana e la raccolta capillare di informazioni resa possibile dalle Stazioni Carabinieri, primi sensori sul territorio.

Trattandosi di provvedimento in fase di indagini preliminari, rimangono salve le successive determinazioni in fase processuale.

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