Visita del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, all’Istituto scolastico “Piria” di Rosarno, dove è stato ricevuto dalla dirigente scolastica Mariarosaria Russo.
A margine dell’incontro il Garante ha spiegato: “Con la dirigente abbiamo avuto un confronto sereno e cordiale sulla vicenda che nei giorni scorsi l’ha vista protagonista riguardo la lezione di legalità dalla stessa tenuta lo scorso 17 gennaio alla presenza di allievi, docenti, genitori, dirigenti scolastici e rappresentanti delle istituzioni. All’indomani, dietro segnalazioni, ho contestato la presenza degli studenti in qualcosa che mi è sembrato d’interesse più personale che collettivo. La dirigente – continua Marziale- mi ha spiegato che circolavano su alcuni media erronee notizie che assimilavano il suo ruolo istituzionale di dirigente scolastico a presunti reati contestati ad altra persona e che in realtà il suo ruolo era assolutamente marginale, in quanto riferito all’acquisto di libri sulla pedagogia dell’antimafia, assegnati agli studenti in comodato d’uso gratuito e restituiti alla scuola durante il periodo di reggenza al liceo Scientifico di Roccella. Inoltre, il coinvolgimento degli studenti, mi ha chiarito la Russo, era “atto dovuto” per il fatto che l’Istituto in tutte le sue componenti gestiva tutti i terreni confiscati alla ‘ndrangheta Rosarno e per questo ha avvertito l’esigenza di condividere con i suoi allievi le vicende che la riguardavano, anche per una forma di tutela degli stessi da contraccolpi, che la sua decisione, peraltro condivisa all’unanimità dagli organi collegiali, di restituire allo Stato la gestione degli stessi, avrebbero potuto subire”.
“In più – prosegue Marziale – ho verificato in quella sede che la cronaca della giornata era per lo più circoscritta a pochi momenti che i filmati avevano immortalato, dove in buona sostanza la dirigente metteva in risalto che, probabilmente l’accanimento potesse derivare da un tentativo di delegittimazione, per via di denunce inoltrate dalla stessa formulate. A ciò, la dirigente ha aggiunto anche la circostanza che alcuni media avevano omesso di riferire che la stessa ha ringraziato per nome e cognome lo Stato nelle varie componenti che hanno coadiuvato l’azione del Piria nell’impegno sociale contro ogni forma di criminalità, trascurando di citare una lettera già pervenuta del Procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, nella quale si dava atto al Piria di aver attivato una rivoluzione culturale e delle coscienze”.
Per il Garante, alla luce di tutto ciò che ha potuto constatare e verificare anche attraverso la visione di una corposa documentazione sulle attività generali, non c’è dubbio che l’Istituto Piria di Rosarno è davvero un modello, un punto luce del territorio regionale. La dirigente Russo mi ha reso empiricamente edotto di moltissime cose che disconoscevo, o conoscevo mezzo stampa, e che mi hanno davvero colpito nel profondo dell’anima”.
Il Garante conclude: “Con la scuola ci si confronta e non ci si scontra ed è mio costume cercare il dialogo, che a Rosarno ho trovato nella sua massima disponibilità, prendendo atto di attività generali che meritano assoluto rispetto“.