Riceviamo e pubblichiamo:
“C’è chi gioisce comunque, chi gioisce un po’ meno, chi stappa champagne e chi espone la bandiera. Chi vede solo i rischi e i lati negativi, chi invece si nutre di speranze. I sentimenti e le previsioni su questo finale di partita sono tanti ed è giusto che sia così, non si comanda al cuore e nemmeno alla ragione, dopo anni di vita amministrativa disastrosa e sciagurata. L’ unica speranza che posso augurare ai coriglianesi, che il corrotto pseudo “sindaco GERACI”, possa al più presto completare la sua carriera nelle patrie GALERE, per tutto il male e il malaffare che ha prodotto eseminato nei cittadini e nel proprio territorio. Il dittatore fascista ormai ferito, continua a sentirsi il padrone delle regole che si inventa per non perdere il potere. Mentre la mia bandiera sventola alla finestra, sento i coriglianesi , orgogliosi, forti a stimolarmi a scendere in campo per la candidatura a SINDACO. Ho già spiegato nei miei precedenti interventi che tutto ciò non mi interessa, se mi espongo in prima persona con tutte le conseguenze che ne derivano, è semplicemente per l’amore e l’affetto che porto per il mio paese, mai dimenticato, nonostante continuo a ricevere lettere anonime e minacce , purtroppo mi dispiace deludere tantissimi cittadini e miei studenti, pronti a sostenermi in questa durissima battaglia. La mia è una vita vissuta nel mondo accademico, nello studio e nella ricerca, pertanto non mi sento di abbandonare e trascurare tutti i miei impegni nelle diverse sedi universitarie. Le mie idee di libertà mi accompagneranno fino alla tomba.
Avverto una sensazione molto preoccupante, ossia quella di una stampa paurosa, intimorita, di aver paura di querele, i tribunali esistono in quanto organi istituzionali di legalità e di giustizia: “io ho un concetto etico di giornalismo. Un giornalismo fatto di verità, impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, , pretendeil funzionamento dei servizi sociali, sollecita la costante attuazione della giustizia, impone ai politici il buon governo: Se un giornale o giornalisti non sono capaci di questo, si fanno carico di vite umane. Un giornalista incapace, per vigliaccheria o per calcolo, della verità si porta sulla coscienza tutti i dolori che avrebbe potuto evitare, le sofferenze, le sopraffazioni, le corruzioni, le violenze, che non è stato capace di combattere”.
Purtroppo la vergogna, il disonore, la sporcizia impestata dal Sindaco Geraci al Comune di Corigliano è infinita, infatti la crisi dei valori verso la politica partecipata, oggi vede una buona percentuale di cittadini coriglianesi non recarsi più alle urne come prima. Il motivo principale è da ricercare in un atteggiamento di sostanziale sfiducia in questi lestofanti e affaristici rappresentanti politici che hanno distrutto Corigliano ed il suo territorio, pensando semplicemente a sporchi interessi personali e familiari e non al servizio della collettività. Coloro che ritengono ciò, non sono né da criticare, né da condannare;
infatti, questa sfiducia è del tutto giustificata, anche se ormai non vi sono più quelle personalità politiche forte di un tempo, che erano realmente interessate a governare Corigliano per il bene della comunità e non per il soddisfacendo dei loschi affari personali e familiari; mi riferisco al mio caro ed indimenticabile amico, compianto Sindaco e Scrittore Gabriele MELIGENI, avversato e combattuto da personaggi sporchi dal sistema clientelare della Democrazia Cristiana.
L’astensione al voto e quindi alla vita politica è sinonimo di un completo disinteresse per ciò che accade attorno a noi, e dove ogni cittadino è parte di una vasta società ed è inserito in un particolare contesto; così i problemi che riguardano la collettività devono essere necessariamente affrontati da tutti, in quanto è inevitabile che ognuno di noi subisca le conseguenze di una scelta di campo politico, peccato che ogni giorno a Corigliano, si sente e si vive la ripresa frenetica di attività illecite a danno della collettività. A Corigliano, nello scenario politico, economico e sociale, si sente chiaramente la “VOCE”, degli affari con i soldi pubblici, degli appalti pilotati, dei servizi in concessione con l’aggravante che il connubio non si accorge della differenza della casacca politica. Gentiluomini che agiscano nel silenzio e con fare deciso e sicuro. Praticoni della pubblica amministrazione che vantano conoscenze ed hanno la capacità di corrompere e di accalappiare nuovi adepti.
Appropriazione indebita del pubblico denaro, interessi privati in atti d’ufficio, peculato e concussione, è il pane quotidiano al Comune di CORIGLIANO. Delitti definiti contro il patrimonio pubblico, comune, del popolo, della povera gente che non riesce a sopravvivere e soffre ogni giorno di più, mentre c’è chi si arricchisce con il pubblico denaro, pilotando appalti.
Voto di scambio, peculato, concorso esterno in associazione mafiosa, omissione d’ufficio, simulazione di reato e calunnia aggravata, violenza privata, finanziamento illecito ai partiti e corruzione, turbativa d’asta, associazione a delinquere finalizzata all’arricchimento; alla provvista di soldi per mantenere il proprio potere politico, per diventare sempre più ricchi e potenti in danno del popolo, è il solo pensiero che occupa la mente dei ladri, della cosa pubblica, degli speculatori dei politicanti, professionisti della politica.
La corruzione e il degrado istituzionale a Corigliano, oggi è arrivato ai massimi livelli. Non c’è un palmo di buon terreno. Tutto è maledettamente inquinato, sporco, come l’Anima del corruttore che inquina quel poco di buono che è rimasto tra gli uomini. A Corigliano il potere è racchiuso in pochi affaristi che gestiscono il malaffare; purtroppo la questione “MORALE”, tanto auspicata dalle grande battaglie di Enrico BERLINGUER, oggi è come lo Stato democratico acconsentisse a una sorta d’immunità a tutti i livelli ai corrotti e corruttori.
Concludo, mio malgrado ,facendo un monito ai coriglianesi, ai miei concittadini, purtroppo hanno la memoria corta, hanno dimenticato che il Comune è stato sciolto dal Ministero dell’Interno per infiltrazioni mafiose, che vivono nella melma, nel dissesto idrogeologico, le fogne esplodono, le montagne di spazzature e di rottamazione sul lungomare, aver trascorsi lunghi periodo senza acqua, le strade dissestate, le frazioni completamente abbandonate, il dissesto della viabilità, d’estate il mare inquinato e potrei continuare all’infinito
Spero e mi auguro che i coriglianesi, coscienti e consapevoli, possano in questa tornata elettorale liberarsi da questi personaggi falliti nella vita e nelle professioni ed arricchiti in politica
Un aspetto ancora più tragico e drammatico è la fusione con Rossano, l’ultima agonia della morte finale di Corigliano.
Per mia formazione accademica, continuo ad essere sempre più fiducioso nella MAGISTRATURA, affinchè possa al più presto ripristinare la legalità al COMUNE DI CORIGLIANO, dando fiducia e serenità a tutta la comunità coriglianese.”
Prof. Giovanni FERRARI DOCENTE UNIVERSITARIO