Riceviamo e pubblichiamo
Dopo oltre dieci anni di militanza con il gruppo umano e politico di CasaPound, è dai social network che, ieri, ho dovuto scoprire di essere stato “espulso” dal movimento: un metodo d’azione a dir poco singolare, soprattutto considerando che mai – sottolineo, mai – in precedenza erano emerse le problematiche che hanno poi costituito il cardine dell’accusa mossa nei miei confronti. La decisione presa dai vertici del movimento, del resto, risulta ancora più misteriosa ed incomprensibile dal momento che il mio ipotetico “sostegno” alla cooperativa “Malgrado tutto”, cui si fa riferimento, sarebbe datato 17 gennaio 2017. Ora, se io avessi seriamente infranto il patto di fiducia che mi legava a CasaPound, contraddicendone attraverso le mie iniziative politiche gli indirizzi, è credibile e sensato che siano dovuti trascorrere quattro mesi per arrivare alla mia espulsione? Ed è credibile e sensato che, nel corso di questi quattro mesi, mai nessuno abbia sollevato la questione e l’eventuale incoerenza della mia condotta politica, da consigliere comunale – maggiormente esposto rispetto ad un militante – quale sono? Evidentemente non lo è. Ed ecco perché ieri sono letteralmente caduto dalle nuvole e ho preferito evitare di reagire a caldo alle insinuazioni rivolte contro di me, anche se ho apprezzato sinceramente e ringrazio per il pieno appoggio espresso dai militanti,con cui divido da anni la lotta per una Lamezia migliore.
In ogni caso, sorvolando sull’assurdità di tempi e modalità, veniamo al merito dei fatti: attraverso un comunicato che, nonostante il tono accusatorio, rimane poi molto vago nell’esporre le motivazioni, sono stato associato a “chi lucra sui migranti” in modo quasi diffamatorio; ma è sufficiente andarsi a leggere le mie dichiarazioni nelle uniche due volte che mi sono occupato della suddetta cooperativa per avere contezza della mia coerenza. Come detto, lo scorso 17 gennaio, nel comunicato a cui fa riferimento la nota di CasaPound Italia, l’argomento era appunto l’assegnazione della cura del verde pubblico (dunque, nulla a che fare con l’accoglienza) ma, in questa occasione, ciò di cui mi preoccupavo era molto evidentemente la trasparenza di una procedura di assegnazione pubblica, che io ritenevo violata dall’attuale amministrazione comunale. Non è possibile scambiare questa attenzione nei confronti della collettività ed il dovere istituzionale di essere vigile rispetto all’attività della maggioranza con un sostegno politico a chicchessia (la “Malgrado tutto”, peraltro, non era l’unico ente in questione da me citato fra gli esclusi). Mi meraviglia, piuttosto, che io venga espulso perché chiedo trasparenza nell’amministrazione della città.
Quanto alla mia attività consiliare, l’unica occasione in cui ho avanzato una mozione che coinvolgeva “Malgrado tutto” è stato per impedire che, dopo trentacinque anni, chiudesse il centro socio-riabilitativo per disabili “Calipso”, gestito proprio da questa cooperativa, in seguito alla decisione dell’amministrazione comunale attuale di non finanziare più questo importante progetto sociale. E credo di poter essere orgoglioso dell’ennesima battaglia fatta per i cittadini, in questo caso per quelli più deboli. D’altronde, si tratta questa volta di una faccenda risalente ad agosto 2016: qui i mesi di distanza rispetto alla mia espulsione diventano addirittura nove – francamente troppi per ipotizzare un collegamento – ed anche in questo caso, comunque, mai nessuna osservazione ricevuta riguardo la posizione assunta. Proprio un anno fa, del resto, insieme ad altri militanti, venivo diffidato dall’ingresso nel Comune di Girifalco per essermi opposto al business dell’immigrazione attraverso l’apertura dell’ennesimo centro d’accoglienza. Sul tema chiunque sa che non ho mai fatto sconti a nessuno e non ho certo avuto riguardi per me stesso dovuti alla convenienza personale. Parlano per me, in effetti, oltre ai numerosi attestati di stima e vicinanza che mi sono giunti da tutta la regione, anche i commenti alla pubblicazione della notizia sulle pagine social dei vari giornali cittadini: la gente sa bene che sono dalla loro parte e certamente conosce questa realtà meglio di chiunque altro.
Nessuno, qui, ha pensato a cancellare tutti i commenti in mio favore come è avvenuto per i commenti in mia difesa pubblicati e prontamente rimossi sulla pagina Fb ufficiale di CasaPound Italia.
Ad ogni modo voglio augurare ugualmente tante fortune a CasaPound, e ringrazio i militanti di tutta Italia per aver condiviso con me, in questi lunghi anni, esperienze comunitarie e politiche meravigliose. Dal canto mio, continuerò la battaglia politica con lo stesso spirito di sempre, con la coscienza pulita e consapevole di essere sulla strada giusta.
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Gennaro Domenico Gianturco
Consigliere Comunale