Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Palmi ha disposto con ordinanza del 19 aprile 2016 l’archiviazione del procedimento nr 1505/2015 RG Gip per presunto abuso nato da una denuncia rivelatasi infondata degli ex consiglieri di opposizione, nei confronti dell’ex sindaco di Gioia Tauro avv. Renato Bellofiore, difeso dagli avvocati Domenico Dato e Giovanni Laurendi del foro di Palmi. Analoga richiesta di archiviazione era pervenuta anche dall’ufficio del Pubblico Ministero.
Nella loro denuncia gli ex consiglieri Benedetto, Dalbis, Guerrisi, Pirilli, Ranieri, Spanò e Stanganelli incolpavano ingiustamente di abuso d’ufficio l’ex sindaco in merito a presunti affidamenti di alcuni servizi affidati dagli uffici preposti del Comune di Gioia Tauro e illegittimamente tacciati di parzialità dai denuncianti.
Scrive a chiare note il GIP entrando nel merito della vicenda processuale che: << il quadro probatorio largamente congetturale portato avanti dai denuncianti è gravemente insufficiente e tale da non poter essere arricchito in maniera significativa attraverso l’espletamento di ulteriori indagini e quindi il procedimento va archiviato>>.
Si chiude dunque nei confronti dell’ex sindaco una vicenda assurda che è stata largamente strumentalizzata in campagna elettorale per le comunali 2015 dagli avversari politici di Bellofiore e che tanto lo ha penalizzato. Vicenda che l’organo giudicante terzo ha chiuso e definito una volta per tutte in termini inequivocabili. Resta pienamente aperto, al contrario, il processo per diffamazione pendente presso il Tribunale di Palmi che vede coinvolta la medesima opposizione che dovrà rispondere penalmente delle accuse di affidamento illecito rivelatesi denigratorie nei confronti dell’ex Sindaco Bellofiore.
Cittadinanza Democratica esprime soddisfazione per l’ennesima archiviazione e rileva l’attestazione della assoluta legittimità e della correttezza del comportamento del sindaco Bellofiore che ha sempre operato nel rispetto della legge e dei regolamenti, non esitando un attimo a dimettersi con un anno di anticipo dalla carica per non cedere ad un ricatto politico e per non scendere a compromessi.
Allo stesso tempo stigmatizza la denuncia degli ex consiglieri come un atto dettato da una irresponsabile regia che ha saputo fare ancora una volta solo congetture risultate gravemente insufficienti.
Il movimento civico “Cittadinanza Democratica”