È giunta al termine sabato pomeriggio anche la XIV edizione della rassegna teatrale “A teatro con…Gioja”. La manifestazione – che è ormai una tradizione per Gioia Tauro – anche quest’anno si è conclusa con un risultato più che positivo, incassando grandi applausi. Tutto merito della formula vincente che l’associazione teatrale “Giangurgolo” ripropone al pubblico, una formula fatta di tradizione ma anche di qualcosa di nuovo che dà ogni volta un tocco di originalità. Punto di forza della rassegna di teatro popolare sono state, come sempre, le commedie del direttore artistico della compagnia “Giangurgolo” Girolamo Ventra, portate in scena dagli attori gioiesi, grandi e piccoli. Sono stati proprio i piccoli attori del laboratorio teatrale, i “giangurgolini”, ad aprire la rassegna sabato 7 marzo con la commedia “Sacciu eu…comu mi sentu”, scritta e diretta da Ventra. I giovanissimi attori, nonostante l’emozione, hanno interpretato magistralmente i personaggi della tradizione del teatro popolare – come l’anziano acciaccato o la zitella in cerca di marito nonostante l’età non più florida – portando sul palcoscenico vizi e virtù della vita quotidiana del popolo, tra falsi miti e fissazioni scaramantiche, con effetto comico assicurato. L’altra commedia di Girolamo Ventra rappresentata quest’anno, affidata agli attori del “Giangurgolo” nella terza serata del 21 marzo, è stata “A funtana”, una commedia particolarmente cara al suo autore, che l’ha scritta nel 1998 portandola poi nei palcoscenici di tanti teatri. La bravura degli attori, unita alla carica di giocare in casa, ha fatto tanto ridere il pubblico affezionato, ma ha anche suscitato commozione grazie ai momenti di riflessione, come quello finale affidato al personaggio di Ninuzzo, che con la sua spontanea espressività ha spiegato il significato dell’intera rappresentazione. Ma in questa XIV rassegna hanno trovato posto anche altre due divertentissime serate. Il tocco di originalità dell’edizione di quest’anno è stato il secondo appuntamento, il 14 marzo, affidato alla comicità di Mimmo Tiramisù, che ha divertito il pubblico con “Musica e Cabaret”, insieme al deejay Davide Agostino e alla cantante Demetra. Nell’ultima serata, sabato 28, è stata invece portata in scena “Don Alfonso innamorato” dalla compagnia di Messina “Il volto e la maschera”, con testo e regia di Claudio Diveto. Il regista Girolamo Ventra ed il presidente dell’associazione “Giangurgolo” Antonio Calarco hanno introdotto le quattro serate riflettendo sull’importanza della cultura per la città, una componente considerata secondaria perché poco utile dal punto di vista economico e per questo trascurata, ma che invece le amministrazioni dovrebbero sostenere e rilanciare.
RAFFAELLA CARUSO