Una terna commissariale insediatasi in seguito allo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose una situazione finanziaria disastrosa che ha costretto i Commissari a dichiarare Dissesto, i servizi ordinari garantiti a singhiozzo ed una parte di cittadinanza che preferisce depositare i sacchetti in giro per la città, pensando così di attirare l’attenzione e sfogando in maniera incivile il proprio sdegno: questi sono gli ingredienti che stanno mandando Gioia Tauro nel baratro. Tuttavia un raggio di luce illumina parzialmente il buio pesto calato sulla città. Disparati gruppetti di cittadini virtuosi hanno deciso di impegnarsi materialmente per mantenere pulito il territorio. Un gesto indicativo di una comunità che mostra orgoglio d’appartenenza, senso civico e tenacia e che ha riscosso anche il consenso della terna commissariale che con un comunicato stampa ringrazia i cittadini per l’opera virtuosa. Ma il cittadino non può nel lungo periodo sopperire all’assenza di operai e di organizzazione, una comunità di 20.000 abitanti non può fare ancora i conti a lungo con questa emergenza e soprattutto c’è ancora chi, nonostante la situazione, continua indisturbato la sua manifestazione di inciviltà trattando la propria città come fosse una discarica a cielo aperto. In situazioni del genere forse sarebbe opportuno fare intervenire lo Stato, magari interessando la Regione Calabria, affinché si scongiuri l’ulteriore compromissione dello stato ambientale e sanitario.
