Verrà inaugurata il 12 luglio alle ore 18:30 la mostra fotografica organizzata dal Club Fotoamatori Gioiesi, dal tema “FotografiAMO la Piana”: sarà possibile visitarla presso i locali “Le cisterne” in piazza dell’incontro a Gioia Tauro, fino al 14 luglio, con orario di apertura dalle ore 18:30 alle ore 21:30.
Durante lo svolgimento della manifestazione saranno tante le occasioni per parlare di fotografia. In primo piano durante la cerimonia di inaugurazione interverrà l’antropologo Matteo Enia, laureato in discipline etnoantropologiche e diplomato alla scuola di specializzazione in beni demoetnoantropologici all’università di Roma “La Sapienza” che ci parlerà della “fotografia nelle discipline demoetnoantropologiche”.
Seguirà giorno 13 luglio un importante seminario dal titolo “Fotografia: progetto, ingegno, opportunità” a cura di Saverio Langianni, fotografo di grande esperienza, insegnante FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) consigliere Nazionale della Federazione, Presidente d’onore del fotoclub il Bachino BFI di Prato.
La mostra, giunta alla sua quinta edizione, è l’evento più importante per il club e i soci lavorano alla sua realizzazione tutto l’anno: infatti raccoglie tutti gli scatti migliori delle varie uscite. Quest’anno il tema è dedicato al territorio della Piana, raccontandone paesaggi urbani, personaggi tipici, chiese, monumenti e particolari. Ma soprattutto la volontà di questa mostra, e quindi di tutto il club, è di riscoprire i volti, le strade, i sapori, gli odori della realtà locale. Osservando da un punto di vista che spesso viene dimenticato per riscoprire e ridare valore a quella stessa realtà e riportarla allo splendore che merita.
All’interno della mostra ci saranno anche tre mostre personali: “Città senza stato” di Giuseppe Tripodi, “Gente di mare” di Francesca D’Agostino, “La “Gioia” di una volta” di pinomangione, Salvatore Genovese e Michelangelo Marino. Un’occasione in più per riflettere sulle problematiche del nostro territorio, per vederne il profondo legame con il mare o per ricordarne l’aspetto passato. In questo incrocio tra presente passato e futuro si racconta la Piana e quindi infondo si racconta di tutti noi.