Il Gip presso il Tribunale di Lagonegro in funzione di giudice dell’esecuzione ha disposto la rideterminazione della pena per Pavia Annunziato (difeso dall’avv. Mimmo Infantino).
Pavia risulta indagato nel procedimento scaturito dall’operazione mediterraneo condotta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nella quale vengono contestati a vario titolo agli indagati i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata allo spaccio passando attraverso numerosi episodi di detenzione di sostanza stupefacente e reati in materia di armi.
Nel mese di gennaio del 2012 Pavia veniva tratto in arresto a Lagonegro perchè trovato in possesso di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente di tipo hashish (30 kg circa).
L’episodio si inserisce secondo gli inquirenti della d.d.a. nella più ampia attività criminale esercitata dallo stesso in forma associativa per favorire le cosche di ndrangheta imperanti nella Piana di Gioia Tauro e Rosarno.
Pavia, giudicato colpevole dal Tribunale di Lagonegro, veniva condannato ad anni 8 di reclusione (ridotta a 7 in appello). Su istanza dell’avv. Mimmo Infantino del foro di Palmi, però, il competente giudice dell’esecuzione, a scioglimento della riserva formulata all’udienza del 10.12.2014, rideterminava la pena riducendola ad anni 5 di reclusione.
Sono state dunque accolte le articolate argomentazioni formulate in diritto dal giovane penalista gioiese il quale ha dimostrato l’illegittimità di una pena che – ancorche’ definitiva – è stata ritenuta suscettibile di riduzione.
La pena comminata al Pavia era stata infatti calcolata originariamente sulla base della cornice edittale prevista dalla c.d. legge Fini Giovanardi, dichiarata incostituzionale nella parte in cui equiparava le droghe pesanti alle droghe leggere (sent. cort. cost. del 12.02.2014 n. 32).
Pavia resta comunque in carcere per tutte le altre contestazioni elevate a suo carico e compendiate nell’ordinanza emessa il 25.09.2014 nell’ambito dell’Operazione Mediterraneo.