Realizzare uno “Sportello donna” ed un “Punto di ascolto” per i giovani del territorio: sono queste le proposte dell’Adic di Gioia Tauro emerse nel corso di un incontro che si è svolto nel pomeriggio di ieri a palazzo Baldari, in occasione della Giornata internazionale della donna celebrata l’8 marzo. La sezione gioiese dell’Associazione donne insegnanti calabresi ha voluto organizzare un dibattito, moderato dalla presidente Mimma Comerci, per discutere di alcune tematiche di interesse comune che sono più che mai attuali: la donna, la scuola, il territorio. Un incontro quindi rivolto alla figura della donna e ai problemi dei giovani, due perni attorno ai quali le donne insegnanti vivono e lavorano quotidianamente. La donna e i giovani sono anche i soggetti potenzialmente più bisognosi di ascolto e di incoraggiamento, per questo l’Adic inoltrerà al Comune e agli enti preposti all’attuazione delle Politiche sociali la richiesta di apertura di uno sportello di ascolto che difenda e sostenga proprio le donne e i ragazzi del territorio. Hanno dato il loro contributo intervenendo sugli argomenti delle donne professioniste, in un’atmosfera di dibattito e condivisione che ha coinvolto anche il pubblico, prevalentemente formato da donne insegnanti che hanno portato la loro esperienza. La psicologa Elena Bagalà ha discusso di etica della donna nelle immagini on line, spiegando che le motivazioni che portano la donna ad esporre la propria immagine sul web possono essere molteplici, partendo dal desiderio delle ragazzine di essere accettate nel gruppo di pari, fino alla frustrazione della donna adulta che cerca rifugio dai problemi nel mondo delle chat. Teresa Pinto, avvocato che ha lavorato anche allo “Sportello donna” di Reggio Calabria, ha invece focalizzato l’attenzione soprattutto sui giovani, parlando di cyberbullismo. Attraverso alcuni esempi e proponendo delle soluzioni per prevenire e contrastare, è stata sottolineata la pericolosità di questo fenomeno che, verificandosi nel mondo virtuale, porta a comportamenti di prevaricazione e violenza psicologia accentuati dall’abbattimento dei limiti etico-morali che generalmente si hanno se ci si trova faccia a faccia, che spesso conducono la vittima al suicidio. Maria Teresa Bagalà e Francesca Frachea hanno invece discusso di manipolazione psicologica – che deriva dalla tendenza tra i giovani ad omologarsi e ad allontanare dalla cerchia di amici chi non lo fa – e di raccordo tra famiglia e scuola, i due più grandi soggetti implicati nella formazione, per la prevenzione e la risoluzione dei problemi derivanti dai rapporti interpersonali che si instaurano tra i ragazzi che vivono l’era digitale.
RAFFAELLA CARUSO